Le immagini che vedrete pubblicate “a puntate”, tre per l’esattezza, su Pratosfera sono il risultato del workshop tenuto giovedì 27 luglio presso lo Spazio AUT all’interno del cartellone di Eutropia.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di definire un punto d’inizio per una documentazione fotografica di un’area circoscritta del centro città: quella che da piazza del Duomo (dove sorge la sede di AUT) si spinge verso nord, incontrando il fiume Bisenzio e i diversi quartieri che nel corso dei decenni sono cresciuti sulle sue rive.
Una zona ricca di contrasti architettonici e sociali, oltre che di sovrapposizioni urbanistiche e abitative: elementi che ne fanno, a nostro avviso, una tra le più interessanti della città.
“L’habitat Urbano”
Nell’area interessata al workshop sorgono quartieri e insediamenti urbani molto diversi tra loro rispetto alle soluzioni abitative e al loro sviluppo nel tempo. Se da un lato case e palazzi del centro storico sono il risultato di secoli di sovrapposizioni architettoniche dal Medioevo sino ai giorni nostri, usciti dalle mura cittadine si incontrano situazioni eterogenee e alle volte curiose. È il caso del Cantiere, un’area nata – senza alcun tipo di pianificazione urbanistica – nel primo Dopoguerra grazie al sudore degli operai arrivati in città per la costruzione della linea Direttissima, o degli appartamenti che sorgono in riva al fiume lungo viale Galilei. Questi ultimi hanno origine tendenzialmente negli anni del boom economico e convivono accanto a storiche industrie tessili, come il Fabbricone o la ditta Calamai, destinate esse stesse ad una riconversione che le porterà di qui a qualche anno a diventare residenze della città del futuro.
Filippo Bardazzi