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Un mostra su Ronconi per i 50 anni del Fabbricone

Ottobre 16 @ 18:00 Ottobre 27 @ 12:30

Per i 50 anni del Fabbricone, il Metastasio mette mano all’archivio di una stagione irripetibile e propone la mostra Luca Ronconi a Prato, al Teatro Magnolfi dal 16 al 27 ottobre.

Più di centocinquanta tra foto, manifesti e locandine, più una una quarantina di bozzetti di scena realizzati da Gae Aulenti, che ripercorrono tutte le tappe della presenza di Ronconi a Prato, a partire dal primo spettacolo ospitato al Metastasio nel 1967 (I lunatici), proseguendo con gli spettacoli del Laboratorio del 1978, fino alla morte nel 2015. “Un lavoro – si legge nella presentazione – che ha lasciato un segno imprescindibile per tutto il teatro italiano”.

“Il percorso espositivo si snoderà in vari spazi del Magnolfi Nuovo accompagnando lo spettatore lungo un percorso cronologico nel lavoro del Maestro. Dalle prime esperienze a Prato con la Compagnia Fantoni-Fortunato-Ronconi passando per le rappresentazioni degli spettacoli prodotti da altri importanti Stabili italiani, il fulcro della mostra troverà il suo apice nel lavoro condotto da Luca Ronconi a Prato”.

“Questa esperienza resta fondamentale per tutto il teatro italiano soprattutto per la formula del Laboratorio stabile che nel 1976 ha richiamato a Prato attori di generazioni diverse (mostri sacri e neodiplomati dall’Accademia nazionale d’arte drammatica), tecnici dello spettacolo, scrittori e intellettuali da Gae Aulenti a Franco Quadri, da Dacia Maraini a Umberto Eco, a lavorare e studiare insieme il teatro attraverso le parole, il corpo e il senso”.

“Una esperienza unica, che rese possibile la nascita di tre capolavori extra-ordinari come Calderon, Baccanti e La torre. Tutto questo dentro la sala del Metastasio reinventata da Aulenti, ma anche negli spazi dell’ex orfanatrofio Magnolfi, e soprattutto al Fabbricone, una vera “invenzione” di Luca Ronconi, che per primo usò per il teatro, in maniera stabile e organica, una struttura industriale in dismissione dandole una straordinaria possibilità scenica che ha fatto scuola e avuto seguito in tutto il mondo”.

“In quello spazio, battezzato appunto semplicemente Fabbricone, a esplicitare fin dal nome la necessità “artigianale” del lavoro teatrale, Ronconi aveva già portato l’esperienza straordinaria della sua Utopia aristofanesca, che dai cantieri della Giudecca dove era nata, qui trovò il suo alveo “naturale”. Un decennio dopo il Laboratorio, che pure aveva suscitato il dibattito più avanzato in Italia sul rapporto tra politica e cultura, Ronconi tornò a Prato con altre opere che restano nella memoria. Spettacoli al Metastasio come La commedia della seduzione (che fece praticamente debuttare in Italia Schnitzler commediografo) e una indimenticabile Fedra proiettata nel pensiero oltre che nella carne. Ma soprattutto condusse al Fabbricone una esperienza divenuta “storica”: la maratona scientifica ed esistenziale scritta da Arno Holz ai primi del ‘900, Ignorabimus, affidata a cinque straordinarie attrici lungo quasi quindici ore di spettacolo”.

“Luca Ronconi a Prato” è una mostra curata da Fabrizia Bettazzi e organizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Prato e Provincia di Prato e con il sostegno di Publiacqua.

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Teatro Magnolfi

Via Piero Gobetti, 79
Prato, 59100 Italia