Augusto Biagini
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Augusto nasce a Prato il 10 marzo 1988, il Fratello allora undicenne, preso dallo studio della storia romana, decide di donargli questo nome altisonante che tuttavia ben si accorda con la data di nascita ( 10 pienezza e completezza, 3 da sempre numero sacro e sinonimo di perfezione).
Passa un' infanzia felice nella casa costruita dal nonno paterno, allora carpentiere, nei sobborghi di Prato, a Tobbiana, un angolo di mondo ancora molto agreste, dove l'urbanizzazione massiccia degli ultimi anni non si faceva sentire troppo e bastava uscire di casa per imbattersi in piccoli angoli di pace, strade sterrate e querce coperte di insetti, i quali alimenteranno nell'allora ragazzino un' attenzione “pascoliana” per le piccole cose che lo accompagnerà sempre negli anni avvenire, come una musa che indica dove si nasconde la poesia.
La famiglia è una di quelle dove un po' di arte la si deve apprendere, pena un complesso di inferiorità intellettuale dilaniante; il babbo dopo aver lavorato come decoratore in una fabbrica di ceramiche artigianali fa il custode in un museo ma conserva la passione e il talento per la pittura, prima profana, poi sacra, come iconografo; il fratello invece si diploma alla Scuola Internazionale di Comix ed è un bravissimo disegnatore, la mamma, come molti pratesi dell'epoca è modellista in un pronto moda.
L'ormai adolescente Augusto, nonostante la scelta avventata dell'ISIT per Geometri che non lo aiuta, sviluppa le sue capacità artistiche iniziando a fotografare con una vecchia reflex analogica dei genitori, prendendo subito dimestichezza con il mezzo fotografico e avendo alle spalle una famiglia dedita all'arte figurativa tutto riesce abbastanza naturale e presto si iscrive anche al Fotoclub Il Bacchino frequentando alcuni corsi base.
Il tempo passa, iniziano gli studi alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e continua la passione per la fotografia, che ben presto, con l'aiuto di amici, conoscenti e della allora fidanzata ( anche lei fotografa), diviene un lavoro che però contende il tempo allo studio della teologia. Iniziano collaborazioni con piccoli settimanali, media locali e con un importante studio della zona che sarà una palestra importante per sviluppare quella capacità narrativa che un fotografo professionista deve avere.
Tutto questo avviene all'insegna di una doppiezza (causa del segno dei pesci sotto il quale è nato ?) che lo vede scisso fra un' attività professionale e uno studio accademico apparentemente inconciliabili, per questo vive gli ultimi anni in un perenne tentativo di sintesi, cercando di fondere nelle immagini che scatta, quella meraviglia per il mondo ( il “creato”, per i credenti ) che gli antichi consideravano fonte della filosofia e s.Tommaso d' Aquino elegge addirittura a via “ex creationis” per arrivare ad intuire la presenza di Dio. Forse un traguardo molto alto ma - più che una ricerca artistica - è ormai una sfida esistenziale.