Ilaria Bugetti, il Pd nazionale sembra un po’ in confusione e a livello locale le cose non paiono migliori. Ci sono renziani, civatiani e anche qualcun altro. Insomma il Pd è spaccato e tra meno di un anno i pratesi tornano alle urne. Che ne dice?
Dico che uniti si vince, divisi no. Dico anche che non mi piace vincere per demerito degli altri e che se il Pd ha davvero imparato la lezione, per una volta adesso sarà in grado di stare insieme. Basta quindi a quei personalismi, a quegli orticelli, a quelle correnti e correntucole che ci hanno contraddistinto finora. Lo dico da tempo.
Più facile a dirsi che a farsi.
Abbiamo attraversato vent’anni di politica in cui ha contato solo la persona, da Berlusconi a Grillo passando per Di Pietro. E’ ora di cambiare direzione. E’ ora di riportare la politica alle sue dinamiche naturali, smettendola di mettere davanti il proprio percorso personale al disegno generale.
Va bene. Allora la prossima domanda è su come si fa a invertire la rotta e soprattutto a riprendersi Prato.
Ci si riesce, intanto, arrivando con un programma già elaborato al 24 novembre, data che mi auguro sia quella definitiva per il congresso del Partito Democratico. E poi, soprattutto, ci si riesce con i progetti e con le idee. Chiare, coraggiose, trasparenti.
Coraggiose?
Certo, ora come ora, e ce ne accorgiamo tutti i giorni, la politica è indietro anni luce rispetto alle necessità e ai punti di vista della gente comune. Invece il ruolo della politica, il coraggio della politica dovrebbe essere quello di incidere in modo positivo sulla vita dei cittadini, dar loro una prospettiva vera. Se condivisibile o meno, questo è un altro discorso, questo lo decidono le urne. Ma se il Pd arriva alle urne diviso, allora non c’è speranza, non c’è via d’uscita.
Da qui al 24 novembre, sempre che sia questa la data del congresso, però non manca molto. Ce la farete?
Sono poco più di tre mesi. Ho chiesto un’organizzazione. Gruppi tematici di lavoro aperti anche alla società civile, che includano anche i delusi, quelli che non ci votano più. Gruppi di lavoro da cui escano le basi della piattaforma programmatica vera e propria su cui i candidati alle primarie potranno confrontarsi. Sono fiduciosa.
Mi sembra comunque molto da fare in poco tempo.
Però i punti fondamentali, le idee cardine ci sono già, e su quelli lavoreremo: infrastrutture, urbanistica, sociale. Se vuole gliele spiego.
Prego.
Negli ultimi tre anni sulle infrastrutture siamo stati chiari, a cominciare dall’aeroporto di Peretola. Per quello il nostro è un “no” strategico volto a favorire un collegamento veloce con Pisa e soprattutto un miglioramento dei collegamenti tra Pistoia, Prato e Firenze. E questo significa da una parte porre le basi di una tratta di metropolitana e dall’altra prendere in considerazione la declassata e l’ipotesi di un suo interramento. Basta fermarsi un attimo e pensare a cosa significherebbe l’interramento: Prato non sarebbe più una città divisa in due e nella zona sud un’enorme quantità di spazio tornerebbe a disposizione dei pratesi. Con la ristrutturazione dell’area ex Banci, il quadro sarebbe poi completo e soprattutto sarebbe un bel quadro. Armonioso.
E dell’ex ospedale che ne pensa? Quasi tutti ci vorrebbero un parco (o al massimo un polo oncologico) ma credo che un’amministrazione in questo periodo non possa permettersi operazioni “verdi” del genere. No?
Perché? I progetti importanti per una città possono ricevere finanziamenti altrettanto importanti a livello europeo. Io credo che occorra tornare a guardare avanti con fiducia. Basti pensare a cosa ha fatto Valencia con i fondi della UE, è diventata un’altra città.
Infrastrutture e viabilità. Con l’urbanistica non siamo messi molto bene.
L’urbanistica è tutto. E’ economia, commercio e anche integrazione. Di proposte se ne possono fare tante ma Prato e la sua storia passano dai macrolotti e da lì forse bisogna ricominciare. Occorre capire come usarli al meglio anche per le aziende del futuro. Sto pensando alle ditte di servizi innovativi e soprattutto alle eccellenze in campo tecnologico che sono sorte sul nostro territorio.
Integrazione: il tema più trattato da anni a Prato, visto che i cinesi sono sempre sulla bocca di tutti. Soprattutto è un tema delicato per il Pd, di fronte ad una città che accusa gli asiatici di avergli preso il lavoro.
Noi pratesi siamo molto bravi a dare la colpa agli altri ma questa non è certo la prima integrazione che affrontiamo. Sono cambiate le condizioni, le persone che come noi italiani abbiamo fatto se ne sono andate in un altro paese in cerca di lavoro e sono cambiati gli strumenti. Che probabilmente dovrebbero essere di più di quelli che abbiamo.
Immagino che quelli immaginati dal Pd non siano proprio gli stessi dell’assessore alla sicurezza Milone.
Sui blitz discuto con Milone per un semplice motivo: i blitz hanno un senso se io durante un controllo fermo le macchine, come avviene di già, ma poi, invece di concentrarmi sull’azienda metto sotto la lente d’ingrandimento l’imprenditore, la persona. Solo così posso risalire la china, incidere veramente su questo fenomeno. Altrimenti il titolare dopo due giorni riapre una ditta e siamo punto e a capo. Ma non c’è solo questo. A Prato servirebbe proprio un distaccamento del consolato e l’università cinese. Occorrerebbe portare qualche vero “cervello” cinese nella nostra città, perché il livello culturale della comunità asiatica è di fatto molto basso.
Di una cosa non abbiamo ancora parlato: il centro storico.
Io sono convinta che il bello porta benessere per tutto e per tutti. A Lucca il kebabbaro c’è, ma il suo negozio è inserito in un contesto pulito e che soprattutto preserva la storicità del luogo. Questo è il punto, questo va fatto. Poi sarebbe una cosa molto bella riuscire a riproporre e a promuovere a dovere il “piano del colore”, gli incentivi per il rifacimento delle facciate.
Ultima domanda. Il prossimo anno gli abitanti di Montemurlo e della Valbisenzio saranno chiamati alle urne per eleggere un sindaco nuovo di zecca, visto che nessuno, lei compresa, potrà essere rieletto. Come è messo il Pd?
Sono abbastanza fiduciosa ma niente è più scontato, non dobbiamo più dare niente per scontato. In attesa del comune unico che mi piacerebbe portare alle Regionali del 2015, credo che Vernio, Vaiano, ma con le dovute precauzioni, e Montemurlo non avranno molti problemi.
E Cantagallo?
Cantagallo vedremo.