Da mercoledì 17 giugno sono tornate a Prato le sinopie degli affreschi della facciata esterna di Palazzo Datini. Queste erano state infatti trasportate a Lisbona per la mostra “Alvaro Pirez d’Evora – A portuguese painter in Italy on the Eve of the Renaissance”. Allestita al Museo Nazionale di Arte Antica di Lisbona, ha contato quasi 15mila presenze. L’esposizione è durata dal 29 novembre 2019 ai primi di marzo del 2020.
L’intera facciata del Palazzo si presentava coperta con sedici scene colorate che celebravano l’instancabile attività del “mercante di Prato” a favore dei diseredati, dei malati, dei carcerati e delle partorienti. Nessun personaggio laico, tantomeno una donna, aveva mai ricevuto una simile forma di glorificazione. Purtroppo, con il passare dei secoli, gli affreschi sono andati perduti per sempre. Anche le sinopie, apparse dopo il distacco delle pitture murali si sono col tempo deteriorate.
Il restauratore e maestro pratese Leonetto Tintori per salvarli dal deterioramento e dagli agenti atmosferici ha staccato i disegni preparatori dalla facciata del palazzo. Sono ormai da lungo tempo custodite nelle sale attualmente occupate dall’Archivio di Stato di Prato.
Le sinopie erano esposte insieme a numerose opere contenute nell’archivio in una sala centrale del Museo, interamente dedicata a Prato e a Francesco Datini. Abbiamo colto l’occasione per far conoscere all’estero l’importanza della storia legata a Francesco Datini – dichiarano il direttore dell’Archivio di Stato, Leonardo Meoni, e il presidente della Fondazione Casa Pia dei Ceppi, Walter Bernardi , che si pronunciano molto soddisfatti. Il loro obiettivo infatti, è quello di valorizzare ogni giorno la memoria del famoso mercante di Prato. Con la mostra , è stato fatto anche uno studio comparativo e un restauro conservativo di tutto il materiale inviato in Portogallo.