L’Italia sull’orlo della guerra civile per l’attentato a Palmiro Togliatti, capo del Partito Comunista, per mano del 25enne Antonio Pallante. Era il 14 luglio 1948.
“Quattro Colpi per Togliatti” è il libro con cui Stefano Zurlo, giornalista del quotidiano “Il Giornale” fa parlare per la prima volta dell’accaduto l’attentatore, oggi ultranovantenne.
Oggi, sabato 4 maggio, alle 17 al Convitto Cicognini Stefano Zurlo arriva a Prato – alla rassegna Libri d’Italia (ingresso libero) – per presentare il libro e raccontare la figura di Pallante: “dai quattro anni in seminario a quel colpo di pistola che nel ‘43 interruppe le linee telefoniche fra Roma e Tripoli, fra il Duce e la Libia, e lo mandò quasi sotto processo – si legge nella presentazione – dalla carriera da giornalista per «L’Uomo Qualunque» agli scontri violenti con i militanti comunisti siciliani mentre nell’isola sbarcavano gli Alleati. Fino a quel giorno di luglio, quando i colpi della Hopkins & Allen comprata al mercato nero di Catania feriscono il Migliore. Il carcere, il processo, gli anni della detenzione, la libertà e la vecchiaia: una pagina di storia che per magia torna, o potrebbe tornare attualità. Cronaca. Dà le vertigini, come un meteorite precipitato dal cielo”.
Stefano Zurlo ha seguito l’inchiesta Mani pulite e molte altre, unitamente a processi di cronaca nera, da Cogne a Garlasco. Insegna giornalismo alla Link University di Roma.