Due nuove mostre al Centro Pecci: da venerdì 14 dicembre saranno in esposizione Soggetto nomade, a cura di Cristiana Perella ed Elena Magni, e Triumph di Aleksandra Mir, a cura di Marta Papini.
Due nuove mostre al Centro Pecci di Prato, fra fotografia e installazioni monumentali. Vediamole nel dettaglio.
Soggetto nomade racconta l’identità femminile con gli scatti di cinque fotografe italiane fra il 1965 e il 1985: ad esporre le fotografie sono Paola Agosti, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Elisabetta Catalano e Marialba Russo. La mostra inaugurerà giovedì 13 dicembre alle 18,30 ,e resterà visitabile fino all’otto marzo 2019.
La mostra collettiva raccoglie più di cento fotografie che raccontano in che modo la soggettività femminile viene vissuta, rappresentata, interpretata nei vent’anni che dividono il 1965 dal 1985, in un periodo di grandi cambiamenti sociali. Soggetto nomade è una riflessione sull‘identità e la sua rappresentazione, che parte dai ritratti dei travestiti di Genova di Lisetta Carmi, passa attraverso gli scatti di scrittrici, attrici e artiste di Elisabetta Catalano, le fotografie del movimento femminista di Paola Agosti, le donne e bambine di una Sicilia disastrata dalla Mafia di Letizia Battaglia e gli uomini che diventano donne nel carnevale dei piccoli centri della Campania esplorati da Marialba Russo.
Triumph è invece una vera e propria installazione monumentale, e sarà visitabile fino al 17 marzo 2019. In occasione del trentennale, il Centro Pecci presenta la nuova entrata nella sua collezione, esposta in Italia per la prima volta.
Ultimata nel 2009, ed esposta alla Schin Kunsthalle di Francoforte e alla South London Gallery di Londra, Triumph è un’installazione composta da 2529 trofei, collezionati dall’artista nell’arco di un anno in Sicilia, nella zona di Palermo e dintorni. Le coppe, datate a partire dagli anni ’40 in poi, sono state raccolte grazie a un annuncio su Il Giornale di Sicilia nel quale Aleksandra Mir offriva la cifra simbolica di 5 euro per ogni trofeo consegnato: il risultato è un monumento alla gioventù e alla gloria passate, e alla cultura sportiva amatoriale patrimonio della storia culturale italiana.
Triumph è un vero e proprio memento mori, testimonianza della transitorietà del successo e della necessità di tutti di abbandonare il passato e l’illusione di un’eterna giovinezza.