Arriva stasera, sabato 10 marzo, a Firenze Lorenzo Live 2018. Il nuovo show di Jovanotti sarà infatti al Nelson Mandela Forum il 10, 11, 13, 14, 16, 17, 19, 20 e 22 marzo per 9 appuntamenti (di cui quattro già completamente esauriti), che seguono le 12 serate record sold-out di Milano e le tre tutte esaurite di Rimini. È un record assoluto per il capoluogo fiorentino: per la prima volta sono 9 i concerti di un artista al Mandela Forum.
Sono sold out gli spettacoli del 10, 11, 16, 17 marzo, ancora biglietti per le altre date – prezzi da 43 a 80 euro – prevendite nei punti www.boxofficetoscana.it/punti-vendita e online su www.ticketone.it (tel. 892.101). Apertura porte dalle ore 19, apertura casse dalle ore 18.
Lorenzo Live 2018, prodotto da Trident Music, è una grande festa. “E’ iniziato tutto – racconta Jovanotti – da una pagina di Don Chisciotte poi è arrivato il lampadario e ho visto lo spettacolo che volevo fare. Cercavo un punto di partenza, un’immagine, una suggestione. In questi casi divento un cacciatore, sto in agguato in cerca di cose che attirino la mia attenzione in modo speciale e soprattutto irrazionale, come un bimbo in gita”.
Lo spettacolo comincia appena si entra nel Palazzo: 13 grandi lampadari trasformano lo spazio in un vero e proprio salone delle feste. Ideati da Lorenzo e progettati da Claudio Santucci di Giò Forma ogni lampadario ha 370 cm di diametro, 200 mt lineari di pendagli di vero cristallo e 120 macchine laser.
“Nel salone della casa dove abbiamo montato lo studio per registrare il disco, proprio qui alle porte di Firenze, c’era un grande lampadario di cristallo, e mentre cantavo ce l’avevo sopra la testa, così ho pensato che fosse un segno e che in qualche modo avrei voluto portarlo in tour. Trasformare il palasport in una “ballroom” , un salone delle feste, modificare la percezione del luogo. Ne ho parlato con Giò Forma e loro hanno progettato questi lampadari che sovrastano il pubblico, lo scaldano, lo accolgono, le emozionano e durante il concerto si trasformano da oggetti classici in macchine da discoteca, astronavi, ufo, sparalaser, dischi volanti di luna park, lampioni di città”.
Il precedente tour si chiudeva con Ti porto via con me, il brano che questa volta apre la scaletta, per riprendere il discorso da dove ci eravamo lasciati e iniziare lo show più tirato e avventuroso che Lorenzo abbia mai pensato.
In scena con Lorenzo: Saturnino (basso), Riccardo Onori (chitarra), Cristian Rigano (tastiere e synth), Franco Santarnecchi (piano e fisarmonica), Gareth Brown (batteria), Leo di Angilla (percussioni), Gianluca Petrella (trombone), Jordan MC Lean (tromba), Matthew Bauder (Sax).
“Il cuore di tutto è la band, la musica naturalmente, le mie canzoni in questa sequenza pensata come un unico flusso in tre atti (più i bis).Non ho mai avuto una band in stato di grazia come stavolta, con una grande nuova sezione fiati e i miei musicisti, collaboratori di sempre, ancora più a fuoco. Chiedo molto alla mia band perché in questo concerto le atmosfere cambiano di continuo e per un musicista si tratta di spingere sempre al massimo e sempre in modo diverso. La spina dorsale dello show è la musica e il viaggio di passare dalle atmosfere acustiche all’hip hop al dancehall alla disco al rock’n’roll senza fermarsi mai. Rispetto ai miei show degli ultimi dieci anni qui c’è un cambio di direzione verso un’idea più decostruita del concerto, più libera da qualsiasi schema, è un tour all’insegna della mia idea di rock’n’roll show”.
La scaletta è tiratissima: si balla dall’inizio alla fine! Trenta canzoni, una scaletta di hit imperdibili, con al centro un momento dj set di Lorenzo in console che ne raggruppa un’altra decina che cambieranno ogni sera. Da L’ombelico del mondo, con quei ballerini gonfiabili colorati in mezzo alla gente, a Ciao mamma, passando per Sbam!, Fame e Le canzoni; da L’estate addosso a Safari, da Tutto l’amore che ho a Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, la scaletta è una sequenza di singoli da lasciare senza fiato. Una breve parentesi con Mi fido di te, Sbagliato, Baciami ancora e Chiaro di luna rappresenta la parte più acustica dello show. Lo show chiude con Viva la libertà, tratta dall’ultimo album Oh, vita!, prodotto da Rick Rubin, che ha già superato le 120mila copie. Un mantra, quasi una canzone per bambini, che resta nelle orecchie e accompagna il pubblico alla fine della festa.
“Il messaggio di questo tour è nello spettacolo , che è in se stesso una dichiarazione d’amore, una celebrazione della vita, della fantasia, della forza dell’immaginazione, dell’apertura, dell’incontro, della libertà. Si balla per quasi tutto il tempo e quando non si balla si può fare l’amore”.