Uno stabilimento che da metà ‘800 ha saputo sviluppare nuove tecnologie: sono le Officine Galileo di Firenze, a cui è dedicato un nuovo appuntamento di Caffescienza, il prossimo 16 gennaio a Officina Giovani alle ore 21 (ingresso libero).
Ospite dell’incontro il professor Luciano Romeo, del Museo della Tecnologia “Adolfo Tiezzi”, a dialogo col fisico Andrea Lazzareschi Sergiusti. Sopra ad un manifesto del vecchio stabilimento fiorentino si legge: “Fabbricazione di ogni sorta di strumenti di precisione” e “Costruzione di ogni sorta di apparati per la fisica, la chimica, l’astronomia, la topografia, la geodesia, la meccanica, l’orologeria, la telegrafia, la meteorologia e l’elettroterapia”.
Un così ampio bagaglio di conoscenze ha consentito alla Galileo di sopravvivere fino ad oggi, nonostante le crisi occupazionali, i cambi di assetto proprietario ed i cambiamenti del mercato: nell’ 800 il Pantelegrafo, precursore del FAX, poi il primo vero periscopio per sommergibile, innumerevoli brevetti nel settore della fotogrammetria per passare all’uso dello spettro invisibile ai laser ed ai visori all’infrarosso. Nel 1954 la Galileo fondò la OTE che si specializzò nella tecnologia radio e nel 1995 si fuse con la SMA, alla quale va il vanto di aver realizzato il primo radar Italiano del dopoguerra.