Per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Mabuse Cinema organizza insieme al centro antiviolenza La Nara e con il contributo del Comune, una rassegna dedicata alle giovani autrici che stanno emergendo nel mondo del cinema.
Spiegano gli organizzatori: “I recenti scandali sessuali che hanno investito Hollywood (ma anche il nostro Paese) sono tuttavia la conferma che ancora lunga è la strada da fare per equilibrare un contesto prettamente maschile e scardinare questa sorta di subalternità di genere (appena 2 film su 10 fra quelli realizzati negli Stati Uniti è attualmente girato da registe e la situazione è di poco migliore in Europa)...”.
“Punto di rottura”, questo il titolo della rassegna, prenderà il via al cinema Terminale il prossimo 23 novembre, dove terminerà il 20 dicembre.
“Abbiamo scelto di dedicare questa nostra seconda parte di stagione a quattro autrici, tutte molto diverse fra loro, per dimostrare come l’apporto delle donne al mondo del cinema abbia da sempre prodotto punti di vista assolutamente originali, capaci di inserirsi in generi pre-esistenti fino a scardinarli e a creare nuove tendenze”, spiegano i curatori della rassegna Filippo Bardazzi e Luca Barni.
Il programma
Giovedì 23 novembre – ore 21,30 – 5 euro
Lost in Traslation di Sofia Coppola (v.o.s.i.)
30 novembre – ore 21,30 – 5 euro
Point Break di Kathryn Bigelow
14 dicembre – ore 21,30 – 5 euro
Mimì Metallurgico ferito nell’onore di Lina Wertmuller
Giovedì 20 dicembre – ore 21,30 – 5 euro
Cleo dalle 5 alle 7 di Agnes Varda
“Il cartellone sarà aperto da Sofia Coppola, forse l’esempio più brillante del cinema americano “al femminile” del nuovo millennio – raccontano dal Mabuse Cinema – per poi compiere un viaggio a ritroso che ci porterà anzitutto alla scoperta di Kathtyn Bigelow, unica donna della storia a vincere un Oscar per il miglior film nel 2010 (il suo ultimo lavoro, Detroit, è in uscita questo 23 novembre). “Mimì metallurgico” rappresenta invece il nostro omaggio a Lina Wertmüller, splendida novantenne e fra le poche registe ad imporsi nel panorama nostrano del Dopoguerra. Chiuderemo infine la rassegna con Agnès Varda, autrice da conoscere ed apprezzare per il suo impegno, la sua storia (professionale e personale) e il suo percorso artistico. Un unicum in tutto il variegato mondo della nouvelle vague, che quest’anno anche l’Academy ha deciso di premiare con un meritatissimo Oscar alla carriera”.