Una riflessione sull’uomo e sulla morte. E’ stato presentato in anteprima a Roma la scorsa settimana, debutterà a Prato mercoledì prossimo: Studio per un finale è la nuova produzione della compagnia Metropopolare, il collettivo di artisti che opera all’interno della Casa circondariale La Dogaia di Prato.
Mercoledì 22 novembre alle 21, la nuova produzione con protagonisti i detenuti del carcere di Prato sarà in scena al Teatro Magnolfi di Prato a ingresso libero: “il lavoro è frutto del confronto sui temi di prigionia e caduta – si legge nella presentazione dello spettacolo – che ha avuto luogo all’interno della compagnia, parole attorno alle quali si è concentrata la ricerca teatrale del collettivo, dando particolare attenzione ad alcuni autori del novecento come Ionesco, Beckett e i primi lavori di Pinter”.
Il risultato, unito alle biografie degli interpreti, è una riflessione sull’uomo e sulla morte. “L’anno prossimo faremo i nostri 10 anni di lavoro dentro il carcere maschile di Prato – racconta Livia Gionfrida, fondatrice e regista dello spettacolo – Potrebbe essere considerato un traguardo, viste le infinite e paradossali difficoltà che abbiamo affrontato in questi lunghi e produttivi anni. Avevamo bisogno di uno spettacolo che parlasse una lingua radicale, asciutta, chiara per tutti. Un testo che sapesse raccontare il concetto di limite fisico e mentale, imposto o scelto, non ha importanza. Molti testi del Teatro dell’Assurdo parlano di barriere fisiche e psicologiche”.
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