Una nuova settimana di eventi attende tutti i bambini nel giardino di Sant’Orsola grazie alla manifestazione “Bambini in Sant’Orsola” realizzata grazie a Città del sole Prato in collaborazione con il Consorzio Santa Trinita, una programmazione che, a differenza delle altre, partirà di lunedì anziché di martedì e vedrà ben cinque eventi per bambini e famiglie:
– lunedì 24 luglio protagonista sarà la magia con un laboratorio per piccoli maghi ed a seguire uno spettacolo di magia comica aperto a tutti;
– martedì 25 luglio Ugo il pulcino porterà con sé tutti i suoi amici della fattoria all’interno del teatrino kamishibai ed a seguire un laboratorio creativo con la tecnica del punzonamento;
– mercoledì 26 luglio spettacolo delle stelle con il planetario gonfiabile e poi creazione del proprio mobile delle stelle;
– giovedì 27 luglio arrivano i border collie a Sant’Orsola per giocare e raccogliere le coccole dei bambini;
– venerdì 28 luglio ultimo laboratorio per i piccolissimi fino a 3 anni giocando con mani e piedi.
In questo calendario variegato di eventi, anche le letture animate ne sono state protagoniste; ed allora questa settimana abbiamo pensato di incontrarci con una Signorina un po’ speciale che ci ha guidato nelle nostre attività mercoledì 19 luglio con la “Ricchezza della diversità: letture animate”, riscuotendo un bel successo, e sarà protagonista mercoledì 2 agosto in uno degli ultimi laboratori con “La natura ci racconta: letture animate”: è Marzia Cafissi, in arte Signorina Menomel.
Chi è la Signorina Menomel?
La Signorina Menomel, in realtà, è un’insegnante di scuola primaria, moglie e mamma di due ragazzi ventenni.
Ci fai una breve presentazione di te e delle tue attività legate alla lettura?
Ho da sempre una grande passione per i libri ed il teatro e mi piace tanto leggere a voce alta… potrei leggere veramente di tutto! Essendo un’insegnante questo mi ha portata inevitabilmente ad approfondire la lettura rivolta ai piccoli e quindi ad avvicinarmi alla lettura animata.
Come sei arrivata alla promozione alla lettura, qual è il tuo percorso professionale?
Ho seguito, presso la biblioteca della nostra città, corsi di aggiornamento sulla lettura animata e scrittura creativa e, contemporaneamente, un corso di formazione per insegnanti sulla narrazione, al termine del quale si richiedeva la stesura di un breve testo da narrare di fronte al pubblico. Fu davvero divertente ed emozionante, tanto da far nascere in me il desiderio di fare teatro. Pensando che potesse essere utile per la mia professione – in classe leggevo e leggo tutt’ora a voce alta – ho cominciato a frequentare dei corsi di teatro e… non ho più smesso! Il teatro permette di approfondire la conoscenza e lo studio di un testo, di imparare a modulare la voce e di dar vita a molteplici espressioni, quindi un esercizio determinante per la lettura a voce alta.
Perché per te è importante fare promozione alla lettura e leggere a voce alta?
Leggere stimola lo sviluppo del linguaggio, favorisce la curiosità e l’immaginazione, la motivazione e la memoria, migliora la comprensione delle parole e la capacità di usarle, quindi la comunicazione.
Leggere a voce alta è un approccio piacevole e stimolante al libro, grazie alla magia della voce; è un esempio gioioso dell’amore per la lettura, cioè un modello capace di trasmettere una passione. Inoltre crea l’abitudine all’ascolto e rafforza la relazione tra l’adulto e il bambino.
Come sono strutturate le tue letture con i bambini? Hai un tuo metodo?
Comincio semplicemente presentandomi, poi faccio conoscenza con i miei piccoli ascoltatori e introduco brevemente le storie che andrò a leggere, una per volta; tra una storia e l’altra parlo un po’ con loro. Non dimentico mai, durante la lettura, di guardarli tutti e di farli sentire in contatto con me, con le emozioni che la lettura mi suscita in modo da trasmetterle anche a loro.
Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini deve avere per essere un buon libro?
Un buon libro deve essere accattivante, avere delle belle illustrazioni, avere un buon ritmo, insegnare qualcosa, avere un finale “importante” (non importa se sia una battuta buffa o una morale o altro) che lasci un sorriso sul volto del bambino e magari gli faccia dire :“Ancora… mi leggi un’altra storia? Dai…”.
Parlando di promozione alla lettura quanto pensi sia importante il ruolo della scuola e delle insegnanti, della famiglia, della società?
Moltissimo, ovviamente. Il supporto di ciascuno è fondamentale, imprescindibile , ma io credo che un genitore più di chiunque altro possa, con l’esempio e con l’incoraggiamento quotidiano, promuoverla nel modo più semplice e naturale.
Quali sono secondo te i fattori che contribuiscono a ottenere nei giovani un rapporto sano con l’oggetto libro/con la lettura?
Direi ancora la fortuna di avere una famiglia come modello di riferimento e dei buoni insegnanti che abbiano sempre promosso la lettura.
Hai un libro preferito di sempre?
Da bambina adoravo “Pattini d’argento”.
A quale età dei bambini si può cominciare a legger loro un libro?
Ho cominciato a leggere ai miei figli quando erano… in pancia! Ma non so se va bene come risposta!
Ci descrivi il tuo modo di leggere ad un gruppo di bambini? Come ti prepari a una lettura di gruppo? Quali libri scegli di leggere?
Penso innanzitutto a chi devo leggere, all’età dei bambini ed alla situazione in cui devo leggere (luogo, motivo…);
quando scelgo i libri faccio finta di essere un bambino che va in biblioteca: li prendo, li guardo, li sfoglio, sbircio tra le parole e se mi piacciono, se me ne innamoro finiscono all’istante nella mia borsa! A parte questo, se devo fare una lettura a tema cerco libri adatti che già conosco o mi affido alle bibliotecarie.
Quale elemento ha più presa sui bambini: immagini, testo o lettore?
Non è facile rispondere… certo le immagini sono importanti e anche un bel testo cattura l’attenzione, però sarei tentata di dire che il lettore ha più presa sui bambini. Io, per esempio, a scuola, non faccio vedere le immagini quando leggo e la lettura funziona ugualmente; quindi credo che la voce con le sue modulazioni, le espressioni del volto, alcuni gesti che accompagnano le parole, insomma il lettore colpisca di più… del resto è lui che anima immagini e parole.
Che tipo di preparazione e formazione sono necessarie per leggere a un gruppo di bambini?
Al di là del proprio curriculum scolastico e professionale – è indiscutibile che chi si è formato nel campo dell’educazione sia avvantaggiato – direi molto semplicemente che è fondamentale amare i libri, frequentare librerie e biblioteche, conoscere tanti libri, tenersi aggiornati sulle novità.
Qual è l’aspetto più bello di questa attività?
Stare con i bambini, sentirmi una di loro, creare un’atmosfera di piacevole intimità, ogni volta diversa.
Saper riconoscere il privilegio che mi viene concesso quando posso leggere ai bambini… cosa c’è di più bello di fare ciò che ci piace? Sono una “signorina” davvero molto fortunata e per di più ho incontrato delle persone speciali che condividono con me il piacere della lettura… e non solo!
Per concludere, vorrei promuovere l’idea di “libro come contenitore di emozioni” – come lo definisce un esperto del settore – da aprire fin da piccoli grazie all’aiuto di un adulto e poi, crescendo, da aprire anche da soli, con grande felicità. Lasciandosi avvolgere dalle emozioni!