Continuano le attività per bambini di Città del sole nel giardino di Sant’Orsola, una programmazione che ha visto fino ad oggi la partecipazione di centinaia di bambini che hanno fatto tante esperienze divertenti, tra le quali scoprire con i sensi, cavalcare pony, andare alla scoperta del sistema solare e costruire burattini.
La settimana che va dal 18 al 21 luglio presenta un calendario ricco di attività, che spazia in diversi ambiti.
– Si comincia il 18 luglio con il “gioco da plaid”, terzo appuntamento dei giochi da tavolo giocati su plaid che tanto successo sta riscuotendo tra bambini, ragazzi e famiglie;
– Il 19 luglio il primo appuntamento, dei due previsti, di letture animate per bambini con genitori che avrà come argomento “la ricchezza della diversità”;
– Il 20 luglio protagonisti gli aquiloni da realizzare con mamma e papà;
– Il 21 luglio una caccia al tesoro alla scoperta di Prato.
Ed è proprio che partendo da quest’ultima attività che questa settimana abbiamo pensato di incontrare le ragazze dell’Associazione Artemia che accompagneranno i bambini alla scoperta dei tesori della nostra città.
Innanzitutto presentatevi…
“Il prossimo anno festeggeremo 10 anni di attività e in tutto questo tempo abbiamo sempre cercato di esaudire un desiderio che ci guida tutt’ora: far conoscere l’incredibile patrimonio storico-artistico che ci circonda, a tutti, bambini compresi. Nel consiglio direttivo siamo tutte storiche dell’arte, quindi la passione per il patrimonio culturale non manca, ed ogni volta che pensiamo ad un nuovo progetto da portare avanti si accende l’entusiasmo ed ecco che subito vogliamo renderne tutti partecipi! A volte scopriamo qualche cosa che prima non sapevamo e non vediamo l’ora di raccontarlo agli altri, altre volte cerchiamo per voi prospettive insolite da cui guardare ciò che già conosciamo; come le gite in gommone sul Bisenzio”.
Ci raccontate, senza svelare troppo segreti, qualcosa sulle attività che proporrete al giardino di Sant’Orsola?
“Per Sant’Orsola abbiamo pensato a due appuntamenti: il 6 luglio scorso ci siamo lanciati in un divertente gioco dell’oca tutto incentrato su Prato, in cui bambini di tutte le età hanno dimostrato quanto si possa imparare giocando e divertendosi. Il prossimo appuntamento, quello del 21 luglio si intitola “Una città che è un tesoro”: una caccia al tesoro un po’ particolare ma molto divertente e fantasiosa che metterà in gioco soprattutto la fantasia dei bambini. Le nostre sono serate dedicate alla città e ai suoi tesori, e finiscono per coinvolgere non solo i bambini ma tutta la famiglia”.
Avete un itinerario da consigliare a bambini e famiglie alla scoperta della nostra città?
“Quando una famiglia arriva a Prato con i bambini solitamente ha due mete in testa: il Castello dell’Imperatore – con il suo bel camminamento percorribile che dà una vista speciale sulla città – e il Museo del Tessuto, in cui i bambini apprezzano molto specialmente la parte sensoriale dove si possono toccare i materiali al loro stato naturale e scoprire come si ottengono i colori. Come dar loro torto? Sono i luoghi che hanno reso famosa questa città oltre i suoi confini, ma quando poi si inizia a conoscerla meglio, molte sono le cose che si vorrebbe aver tempo e modo di vedere. Perciò consiglieremmo di fare una “capatina” anche a Casa Datini: ricca e affascinante dimora, la più grande del XIV secolo, è oggi un’interessante casa-museo, visitabile gratuitamente. Non può mancare poi una visita al Museo di Palazzo Pretorio e alla sua stupefacente collezione, dal Rinascimento all’arte contemporanea, in un luogo che di per sé è una meraviglia. Finiremmo il giro in centro con una gustosa parentesi, fermandosi ad assaggiare i famosi biscotti del Mattei o le pesche di Prato, inventate per festeggiare l’Italia Unita. Poi si sa, le famiglie vogliono stare all’aria aperta, godersi il panorama e vedere la natura e allora via, lungo Bisenzio con le bici od a piedi! Anche da qui si vedono cose meravigliose: l’antica cerchia muraria, i ponti, l’antica Porta del Mercatale che introduceva al mercato più importante del Medioevo… e poi la flora caratteristica del Bisenzio, come il cardo col quale in passato si “cardava” la lana, e la fauna, comprese le mitiche e simpatiche nutrie che ormai fanno parte anch’esse del paesaggio pratese!
Ci raccontate qualche curiosità sul nostro centro storico?
“Prato è ricca non solo di opere d’arte e di storia, ma anche di affascinanti leggende e tradizioni che arrivano dal passato e che ancora oggi vengono tramandate, spesso dai nonni ai nipoti. Ci ha sempre colpito molto, ad esempio, la storia della “serpolina” d’oro… Sul lato del Palazzo Pretorio che dà su piazza del Comune, infatti, se si guarda con attenzione, si vedrà quella che in effetti sembra una serpe di colore giallo. La realtà dei fatti non è poi così romantica: la serpe è in realtà ciò che rimane di uno stemma, realizzato in terracotta invetriata, che è stato, in epoca passata, staccato dalla parete e del quale è rimasto solo uno svolazzo. Ma la cosa affascinante sta in ciò che la meravigliosa fantasia popolare si è inventata nel corso dei secoli! Chiedete ai pratesi di una certa età… vi racconteranno di una serpe d’oro che regge l’intero palazzo, e di folli spagnoli che si sono arrampicati fin lassù per grattare via il prezioso oro…”.
Quali sono le mete artistiche preferite dai bambini nella nostra città?
“Un “luogo del cuore” per i bambini è senz’altro il Castello dell’Imperatore: da secoli la sua imponente mole affascina generazioni di bambini che si immaginano storie di cavalieri e principesse… Ma anche il Duomo, con la storia della Sacra Cintola e le opere d’arte che conserva – dai maestosi affreschi di Filippo Lippi al gioioso pulpito di Donatello e Michelozzo – riempie la curiosità dei bambini. Va detto che in questo caso due cose in particolare, solitamente, lasciano i bambini letteralmente a bocca aperta: lo scheletro della “prima pratese” – ovvero la sepoltura di una donna dell’epoca di Carlo Magno, lo scheletro più antico rinvenuto a Prato – e la leggenda della pietra macchiata di rosso col sangue del ladro Musciattino che nel XIV secolo tentò realmente di rubare la Sacra Cintola… particolari un po’ splatter, lo ammettiamo, ma di sicuro effetto sui bambini”.
In quale modo è possibile raccontare ai bambini le bellezze di una città con un linguaggio a loro adatto?
“Per noi è fondamentale mettersi in gioco e cercare di guardare il mondo con gli occhi dei bambini: in fin dei conti lo siamo stati tutti, e se guardiamo bene dentro di noi, sappiamo che il “fanciullino” è ancora lì che ci suggerisce come raccontare al meglio le storie! Le nostre parole d’ordine – come ci ha suggerito un’ex insegnate elementare che, in merito a come come entrare in contatto con i bambini, ha saputo regalarci preziosissimi consigli – sono stupore e meraviglia: se, attraverso il racconto e la visione di bellezze artistiche, si arriva a toccare quelle corde, ci siamo! I bambini associano a quelle informazioni emozioni positive e il ricordo rimarrà indelebile: magari col tempo il ricordo non sarà più
preciso e chiaro ma difficilmente dimenticheranno ciò che hanno visto e vissuto in quei momenti. E infine il gioco, altro importantissimo metodo di insegnamento: raccontare contenuti giocando, significa stimolare una partecipazione attiva e arrivare dritti alla meta passando attraverso stimoli giocosi e positivi. Volete una prova?! Durante il laboratorio che abbiamo già fatto in Sant’Orsola col “gioco del papero” anche un bambino di 5 anni sapeva che Federico II di Svevia è stato re di Gerusalemme. Provare per credere”.
La caccia al tesore è un’attività per bambini da 3 anni con genitori. L’attività è a numero chiuso. L’iscrizione è obbligatoria presso il negozio della Città del Sole (via Muzzi) o presso il giardino di Sant’Orsola. Costo di 10 euro a bambino.