La fine de “La fine del mondo” sta arrivando. Da domani parte il conto alla rovescia per l’ultima settimana al centro Pecci: per la conclusione è stata organizzata una 48 ore di iniziative no stop dalle 21 del 17 marzo alle 24 del 19 marzo dal titolo “Waiting for the End”.
Cosa rimarrà del nostro contemporaneo? In una realtà in cui tutto sembra dover mutare, tendiamo a perdere anche i riferimenti che poco fa ci sembravano inamovibili. Come attraversare quindi il cambiamento mentre si viene cambiati? Più di quarantotto ore di eventi, incontri, dibattiti e discussioni aperti a tutta la città per parlare e capire cosa sta succedendo intorno a noi.
Le due giornate vedranno una parterre molto vario di presenze, dal gruppo teatrale polacco Teatr Cinema insieme al gruppo teatrale russo Akhe, agli astrofisici dell’Osservatorio di Arcetri, da conversazioni sul architettura del futuro con Didier Faustino a note spirituali con Padre Bernardo, abate dell’Abbazia di San Miniato, dalla musica di Paolo Angeli con un concerto monografico dedicato all’artista Björk, a quella di Braccialini, Pardo e Mi. Non mancheranno riflessioni scientifiche, come quella di Luigi Dei sulla nascita della materia, o di Matteo Cerri sugli stati di perdita di coscienza, o riflessioni sulle vicende drammatiche dei nostri giorni, con i migranti dell’Opera Santa Rita. Anche il cinema avrà una due giorni non stop.
Sarà un’occasione per il pubblico per vedere (o rivedere) la mostra la Fine del mondo, che ha già raggiunto quasi 60.000 presenze, al termine della quale il Centro Pecci resterà chiuso per tre settimane per il disallestimento prima del lancio della nuova stagione espositiva.
Il costo del biglietto di ingresso resta di 10 euro nell’arco dei tre giorni, consentendo ai visitatori di tornare quante volte vogliano.