“Anime di Cartapesta” (Attucci Editrice 2016) è il libro di Giacomo Doni sulla scoperta del presepe di cartapesta nel manicomio di Cogoleto (Genova). Un presepe realizzato dai dipendenti e dai degenti della gigantesca struttura (1 milione di metri quadrati, 3500 degenti, il più grande d’Italia) a partire dalla fine degli anni ’70 e abbandonato in un padiglione della struttura chiusa nel 1999.
Giacomo Doni, fotografo fiorentino da anni impegnato nel documentare l’archeologia sanitaria, sarà a Prato domani 10 marzo negli spazi di AUT (via Filippino, ore 19,30, ingresso libero), per presentare “Anime di Cartapesta” e soprattutto raccontare la storia della scoperta del presepe.
Doni si è imbattuto per la prima volta nel presepe nel 2007 ma non è riuscito a documentarlo come avrebbe voluto e nonostante i tentativi di tornare a Cogoleto, i permessi gli sono stati negati per otto anni.
“L’opera del presepe – nata negli anni ’70 – mantiene una forte personalità e testimonia un valore documentale inestimabile, come se finalmente “loro” avessero trovato un posto”, spiega il sindaco di Cogoleto Mauro Cavelli.
Il manicomio di Cogoleto diventa operativo nel 1911 e nonostante “nel 1926 sia stato evidenziato in modo negativo dalla Commissione di Vigilanza sui manicomi a causa del suo sovraffollamento e alla mancanza di reparti obbligatori per legge – si legge nella scheda di presentazione – il complesso manicomiale di Cogoleto continua la sua crescita aumentando il numero di padiglioni, una parte destinata ai degenti e un’altra usata come laboratori ed edifici per il lavoro”.
In questo video l’ispezione raid nel manicomio di Cogoleto ad opera del Presidente del CCDU Onlus (Comitato Cittadini Diritti Umani), il dottor Roberto Cestari e dell’Onorevole Edo Ronchi del 14 settembre 1993.
Il presepe