Chi non si è mai trovato davanti alla bizza di un bambino? E’ una delle classiche situazioni in cui vorremmo la bacchetta magica per riportare tutto immediatamente alla serenità.
Se non avete la bacchetta magica la chiaccherata che faremo con Anna Teresa Salierno e Beatrice Brogi, psicologhe e psicoterapeute, potrebbe esservi utile. Anna Teresa e Beatrice condurranno anche il laboratorio che si svolgerà sabato pomeriggio 4 marzo alla Città del sole e vedrà protagonisti bambini da 1 a 3 anni con i loro genitori, a cui verranno proposti attività e giochi utili per gestire il momento della bizza.
Cosa accade quando c’è una bizza in corso?
“La bizza è un capriccio. Spesso dietro la bizza c’è la richiesta di attenzione e viene messa in atto imponendosi sull’altro che rappresenta un ostacolo per il nostro intento. Un bambino bizzoso non si calma facilmente, si arrabbia, è in cerca di un qualcosa che apparentemente vorrebbe soddisfare e non può, perché non gli è concesso. In quei momenti è necessario fermare il bambino e dirgli di no. Spesso dire di “no” ai nostri figli e dare loro limiti è un ruolo difficile. A volte i genitori si trovano di fronte ai propri di limiti nel non riuscire a fermare i figli, poiché con la bizza il bambino mette in atto la sua forza, la sua determinazione. In questo laboratorio aiuteremo i genitori a sentirsi guide calme ed i bambini a “stare” serenamente nei limiti attraverso divertenti giochi di movimento che li vedranno protagonisti. I genitori potranno avere validi spunti da riproporre a casa”.
“Con la bizza il bambino mette in atto la sua forza”, cosa vuol dire?
“La forza, così come molte altre capacità, è presente nel bambino sin dalla vita perinatale. Pensiamo ad esempio al farsi spazio nella pancia della mamma con spinte e calci, alla forza della voce nel neonato, quando urla e piange richiedendo attenzione, oppure al momento del cambio di pannolino quando giocando con le gambe del bambino, sentiamo la spinta dei piedi sulle mani o sulla pancia dell’adulto. L’esperienza del gattonamento e successivamente della deambulazione sono sperimentazioni in cui il bambino misura anche la propria forza. In età infantile, e successivamente adolescenziale e poi adulta, la forza assume sfumature diverse connotate nella capacità di portare un movimento fino in fondo, fronteggiare una situazione, affrontare l’altro in modo determinato non inquinato dalla rabbia. Affinché la forza del bambino sia vissuta in modo pieno, è indispensabile che vi sia un adulto in grado di accoglierla e contenerla. Diversamente, la forza risulta alterata sia quando viene disapprovata e bloccata dall’adulto che esercita la propria autorità, soffocando il bambino e alimentando frustrazione e senso di svalutazione di sé, sia quando viene espressa in modo debordante, senza limiti dell’adulto, provocando col tempo nel bambino, sentimenti esacerbati di durezza e aggressività”.
Come possono fare i genitori a gestire le bizze dei bambini?
“Non vi è una ricetta precisa, ciascun genitore trova il suo modo, quello che gli si confà. Ciò che rappresenta l’anima di questo laboratorio, è che per poter sciogliere la bizza è indispensabile far sentire al bambino che il senso indefinito di fastidio può essere fermato proprio grazie alla presenza di un adulto. Un adulto che in quel momento non è lì per affermare la propria superiorità quanto per aiutare il bambino a tornare nella calma e nella tranquillità. Perché questo avvenga è indispensabile che l’adulto veda nella bizza del bambino una richiesta di aiuto; solo in questo modo si può sganciare da sentimenti di rabbia e frustrazione ed entrare in un ruolo calmo che gli permette di comprendere a pieno il bisogno del bambino e la sua difficoltà di fermarsi. Quindi, anche se non c’è una ricetta, sicuramente gli ingredienti indispensabili sono la calma e la tranquillità dell’adulto e la sua capacità di riuscire a contenere la bizza, fermarla e scioglierla con le coccole. Tutto ciò è fondamentale perché i bambini imparino a stare nei confini entro i quali è possibile una crescita ed uno sviluppo sano. Oltrepassare tali confini vorrebbe dire per il bambino, lasciarlo solo nel misurarsi con le regole della società con il rischio di tessere future relazioni sociali sbilanciate o piuttosto sbagliate. Vogliamo ricordare in quest’occasione anche il progetto che prenderà il via tra poco a Città a sole per i futuri genitori… Certamente. Dal mese di aprile, presso il negozio Città del Sole, ogni mercoledì pomeriggio, prenderà avvio il Corso di Accompagnamento in Gravidanza, rivolto alla futura coppia genitoriale. Ci si potrà iscrivere a partire dal 4° mese di gravidanza. È un’ occasione importante, per la coppia, per condividere pienamente l’esperienza della Gravidanza in cui il contatto sarà il filo rosso che condurrà i genitori a tessere una trama permeata da affetto e amore profondo con il proprio bambino, con il partner e con se stessi. Lo consigliamo a tutti coloro che stanno aspettando un bambino. Le iscrizioni sono aperte per tutto il mese di marzo.
Gli appuntamenti di sabato 4 marzo
– “Bizza in corso!”
Attività per bambini da 1 a 3 anni con genitori. 2 turni: 2° turno 17,30 – 18,45, 1° turno 16,15 – 17,30 (1° turno attivabile in caso di esaurimento del 2°). Costo 10 euro.
– “I biscotti di Prato”
Laboratorio di cucina per bambini da 3 anni senza genitori in collaborazione con Biscottificio Mattei. 2 turni: dalle 10 alle 11,30 e dalle 11,30 alle 13 (secondo turno attivato in caso di esaurimento del primo). Costo 10 euro