I Piet Mondrian al Camelot 3.0 (venerdì 25 novembre, ore 22, ingresso libero) per presentare il loro nuovo album “Di che stiamo parlando“, nuova fatica discografica dopo l’ultimo “Purgatorio” (2011).
I Piet Mondrian sono Michele Baldini (Sandwichex e Coito Interrotto) e Francesca Storai (Blume). Prendono il nome dall’omonimo pittore olandese. “Il loro sound – si legge sul loro sito – si caratterizza agli esordi come rock minimale, dato il numero ridotto di componenti nella formazione. In seguito durante i live verranno apposte delle basi al fine di “riempire” il suono delle sole chitarra e batteria. Da Carne Carne Carne Carne i Piet Mondrian in pochi episodi si aprono all’elettronica”.
“Il gruppo si ispira sia agli chansonniers degli anni ’60 (Gainsbourg ma anche De André) per le composizioni più intime e le liriche più graffianti – si legge nella biografia del gruppo – ma anche ai White Stripes e ai Kills, per la formula del power duo chitarra e batteria, mentre il suono essenziale si rifà alla prima ondata new wave, in particolar modo ai Cure”. Tutte le canzoni sono di Michele Baldini.
“Il nostro ultimo album si chiamava “Purgatorio” come il posto in cui viviamo. Non ne siamo usciti perché il senso di colpa ci fa sentire bene. Dopo cinque anni “Di che stiamo parlando” uscirà a poco a poco, in una situazione di labilità che ci è ormai familiare“.