Caravaggio, Lippi e Bellini. Sono questi gli autori dei capolavori che nel 2011 la Bpvi portò via dalla galleria di Palazzo Alberti e che non fecero più ritorno. Adesso però, riporta la Nazione, sembra aprirsi uno spiraglio grazie all’iniziativa dell’associazione Amici dei Musei, che nei mesi scorsi ha presentato al Tar un ricorso contro la Soprintendenza ai Beni Culturali invitandola ad occuparsi delle vicenda.
E la Soprintendenza non ha aspettato nemmeno il pronunciamento dei giudici amministrativi previsto il prossimo 14 dicembre per mettersi in moto. Con una nota inviata alla Popolare di Vicenza e per conoscenza al Comune di Prato ha infatti comunicato l’inizio del procedimento, che si concluderà nei prossimi mesi, con il quale la collezione di Palazzo Alberti verrà dichiarata un bene “complessivamente protetto”, si legge sulla Nazione di Prato, soprattutto perché legato alla storia politica, culturale e artistica e all’identità storica della città di Prato.
La partenza e la mancata restituzione dei quadri di Palazzo Alberti scatenarono una bufera politica di non poco conto, nel 2013. Interrogazioni parlamentari, lettere ai Ministri, petizioni. Una vicenda che è tornata sulle cronache dei giornali a periodi alterni finché un’associazione di volontari che conta circa 400 iscritti ha messo in moto la procedura che potrebbe finalmente riportare i capolavori rinascimentali nella loro sede naturale, la galleria di Palazzo Alberti.