Il film della settimana è “Quando hai 17 anni” , ritorno gradito all’ “Età Acerba” da parte di Téchiné dopo una serie di titoli non propriamente indimenticabili. Il merito va anche alla sceneggiatura di Celine Sciamma, forse la regista che più di tutti recentemente ha saputo raccontare l’adolescenza (Diamante Nero, Tomboy), senza cedere al ricatto del blando realismo festivaliero. Promosso.
Riuscitissimo anche “Pets”, forse il miglior film d’animazione per famiglie degli ultimi mesi. La vita degli animali domestici secondo i creatori di Cattivissimo Me e Minions è un profluvio di invenzioni (in originale è coinvolto pure Louis C.K., una garanzia).
https://youtu.be/Bj3-R5GjH8o
Da sostenere assolutamente “Mine”. Dai produttori di Buried la storia di un soldato che, in Afghanistan, poggia il piede su una mina anti-uomo e deve resistere per due giorni fino all’arrivo dei soccorsi. Fosse girato da un americano sarebbe solo una variante ben fatta di Buried. Ma i due registi sono italiani. Alla cabina di un b-movie thriller teso, non del solito film sociale del cazzo. Molto bene.
Non funziona purtroppo “La verità sta in cielo” di Faenza, nonostante gli sforzi di ricerca e la bravura di Scamarcio, Sansa e Scarano e l’importanza di raccontare la vicenda della Orlandi. Tentativo poco compiuto di svecchiare il cinema politico anni settanta debitore di Sciascia con una spolverata di postmoderno americano. Come se già Petri non fosse stato a suo tempo postmoderno.
Due palle incredibili “Il sogno di Francesco”, agiografia francese con il semprebravopuretroppo Elio Germano. I santi sono 9.900. Basta San Francesco.