Avrà un sapore particolare “Calici di Stelle” a Carmignano quest’anno. Saranno anzitutto quattro giorni anziché tre, il 6-7 e poi ancora il 9 e 10 agosto: un giorno in più delle ultime edizioni dal 2013, il doppio degli anni precedenti, quattro volte la festa che in Rocca e sulle colline medicee la Pro Loco, assieme al Comune che concede gratuitamente lo spazio, ha iniziato ad organizzare nel 1999 e che animava allora la sola notte di San Lorenzo.
Ma la kermesse negli incantevoli e freschi giardini di olivi dell’antico castello che domina dall’alto il capoluogo, con una vista mozzafiato su tutta la piana tra Firenze, Prato e Pistoia, non si è solo allungata. Il sapore particolare arriva da una ricorrenza speciale.
“Questa edizione sarà la ciliegina sulla torta di un compleanno importante per tutti noi carmignesi – sottolinea orgoglioso il presidente della Pro Loco, Niccolò Fanfani – Il 2016 segna infatti il trecentesimo anniversario da quel bando, anzi da quei due bandi, del granduca Cosimo III dei Medici che delimitarono i confini di produzione del vino di Carmignano e diedero vita ad una congregazione tenuta a verificare il rispetto di precise regole, per il decoro, si scriveva, della nazione”. Il primo bando fu pubblicato il 18 luglio e il secondo il 24 settembre, giorno scelto per spegnere le trecento candeline del Carmignano. Fu di fatto la prima Doc al mondo, prima ancora che le Doc e Docg esistessero: un primato condiviso con Chianti, Pomino e Val d’Arno di Sopra, che è poi il Rufina.
Dalle 20 a mezzanotte passata saranno anche quest’anno quattro notti – sabato e domenica e poi ancora martedì e mercoledì – per gli amanti del vino, con produttori e sommellier in grado di saziare ogni curiosità sui blasonati Doc, Docg e supertuscans carmignanesi. Sono attese una dozzina di fattorie, praticamente quasi tutti i produttori di Poggio e Carmignano.
Saranno quattro notti per i romantici con il naso all’insù, che potranno cercare in cielo il guizzo di una stella cadente o imparare di più sull’universo in compagnia degli astrofili del gruppo “Margherita Hack” di Firenze, in Rocca di nuovo con i loro telescopi. Saranno quattro notti di musica dal vivo, protagonisti ancora jazz e swing (ma anche il soul e atmosfere anni Sessanta) e ospiti, nell’ordine Massimiliano Calderai e il suo quartetto con “Frame”, il trio di Elisa Mini in “High Times, Hard Times”, Kabasoul e “Quei bravi ragazzi”.
Saranno quattro notti durante le quali degustare prodotti tipici e piatti preparati dai ristoratori del posto e da artigiani del gusto, tra stuzzichini, pizza e formaggi, salumi, gelati e piatti caldi, scoprire il progetto di biodistretto del Montalbano o lasciare una firma per salvare la millenaria abbazia di San Giusto spersa nei boschi di Pietramarina.
Si potrà anche ammirare la mostra di fotografia di Manrico Finotto “Abacrasta non c’è” oppure far divertire i bambini partecipando a laboratori ed animazioni. Una festa dunque per tutti, enonauti e famiglie. In fondo si pagano solo 2 euro per entrare: i bambini fino a dodici anni neppure quello. Si paga se si vuol mangiare o bere, scambiando gli euro in ‘grappoli’ di carta, ma non è obbligatorio. Serve un calice (da acquistare sul posto), ma si può portare anche da casa. I bicchieri di quest’anno avranno però una serigrafia speciale per i 300 anni: i collezionisti non possono mancarli. Non si paga per i concerti e le animazioni e neppure per la navetta per salire in Rocca: perché arrampicarsi fino in vetta alla collina su cui domina quel che resta del castello può essere una passeggiata piacevole, ma magari c’è anche chi non se la sente.