Una serata “normale e speciale” in Chinatown. Esco da lavoro, in bicicletta data la stagione. Vado a fare un po’ di nuoto libero nella piscina comunale di San Paolo e mi decido di non ripassare da casa, ma restare in zona per poter partecipare al primo appuntamento di “Grande Cinema Chinatown”, la rassegna in piazza dell’Immaginario, di fronte alla Pam di via Pistoiese.
Primo obiettivo è mangiare: cinese, ovviamente. Pedalo verso la grande certezza culinaria di tutta Casarsa – il primo nome del quartiere di Prato che è stato poi Chinatown e Macrolotto Zero -: Ravioli Liu. Non ho tanta fame e ordino una piatto solo, consapevole del fatto che mi basterà. La “trattoria cinese”, come al solito è piena di italiani e cinesi; “prenderei degli spaghetti di riso con verdure e carne da portare via”, dico indicando la traduzione in cinese sul menù. “Piccola, media o grande?” “Piccola, grazie”: la quantità sarebbe bastata a due persone e mezzo tranquillamente. Ma non racconto niente di nuovo a chi è passato almeno una volta da queste parti.
Nel frattempo un amico mi chiama: siamo a provare la Caffetteria Utopia di fronte al Livi, vieni? Se me lo avesse detto tre minuti prima potevamo cenare insieme. “Vengo per il caffè”, dico.
Il sole cala, vado in piazza dell’Immaginario a mangiarmi la mia super (e abbondantissima) cena: per arrivarci passo dal sottopassaggio che collega via Filzi e via Pistoiese, in mezzo a tanti negozi che si stanno preparando alla chiusura. Dall’altra parte un grande schermo e una trentina di uomini cinesi a guardare una partita degli Europei. Qualcuno urla anche “stasera andate a casa!”, non capisco riferito a quale squadra però.
Arrivo nella piazza, dove si stanno sistemando le ultime cose per la proiezione: le sedie, il bar, la macchina dei pop corn (sennò che cinema è?). Mi metto a mangiare su una panchina e attorno a me un gruppetto di bambini cinesi che rincorrono un cane parlando in italiano con la padrona e in cinese tra di sé.
Sazio dei miei spaghetti mi dirigo verso il caffè: caffetteria Utopia, meta di tanti curiosi pratesi ultimamente, una bella novità in zona gestita da una manciata di giovani ragazzi cinesi. Dove si respira un’aria diversa rispetto ai tradizionali bar pratesi, un’aria internazionale. “Pare di entrare in un bar di New York” qualcuno mi ha detto.
Fuori in tre giocano a freccette, dentro altri mangiano o guardano la partita in streaming su un computer (perché c’è pure il wi fi libero). Dato che i miei amici sono indietro con la cena e fuori la temperatura è ancora alta, opto per un frullato di cocomero, servito in un barattolo con manico, tappo e cannuccia. Fresco e dissetante, sicuramente particolare.
Prendiamo il caffè e andiamo finalmente nella piazza che a questo punto si è riempita di italiani e cinesi, grandi e piccoli. Il film in programmazione è “Sogni di Gloria” – sottotitolato in cinese – del Collettivo John Snellinberg, una commedia in due episodi, il secondo dei quali vede come protagonista un ragazzo cinese che si destreggia tra briscola, scopa e tressette, istruito dal grande Carlo Monni.
Non era la prima volta che vedevo il film e quindi mi soffermo più sul contesto che mi circonda: malgrado tecnicamente la proiezione sia un po’ scadente (specialmente per quanto riguarda l’audio) le persone restano, vanno e vengono. Alcuni arrivano con la sedia sotto braccio. “Per far vivere questa piazza ci vanno fatte iniziative” mi commenta Guido Gramigni di Chi-Na, associazione promotrice dell’iniziativa insieme al Mabuse a Snellinberg e il comune. Bambini chiedono i pop corn, i genitori prendono una birra Tsingtao, altri una fetta d’anguria. Ha ragione Gramigni: c’è da abituare queste strade a questo tipo di iniziative popolari e d’aggregazione. Il pubblico cinese non resta molto alla proiezione, si dilegua col procedere del film, ma alcuni ragazzi giovani restano e continuano a seguire tra lingua italiana e sottotitoli. E se la ridono, non poco.
“Abbiamo vinto!” dice Giulio, “O’ che volevi anche perdere?” sorride il Monni al termine della finale del torneo di briscola. Fine del film, applauso. Saluto un paio di amici, slego la bicicletta e mi dileguo per le silenziose vie di via Pistoiese e via Filzi: ripasso dal “sottopassaggio” e ritrovo il gruppone di cinesi a guardare gli Europei, questa volta i rigori tra Polonia e Portogallo. Mi lascio alle spalle un rumoroso “ma nooo!!!” degno del migliore circolo della Provincia. Settimana prossima in piazza dell’Immaginario ci sarà un film cinese sottotitolato in italiano. Torneremo a passare una serata “normale” in Chinatown, mi dico.