Tra i primati allarmanti registrati a Prato c’è anche quello che riguarda la violenza sulle donne, con le richieste di aiuto che nel 2015 sono state 450, cioè hanno superato di ben quattro volte la media nazionale. Ma questo dipende da una cosa molto semplice: la rete di accoglienza, assistenza e quindi di contrasto alla violenza sulle donne a Prato funziona e riesce a far emergere un fenomeno che come è noto è invece molto difficile da portare alla luce.
Il dato è stato reso noto stamani durante la presentazione di uno studio sperimentale, condotto da Provincia, Usl, Centro La Nara e Cooperativa Alice, che mette a confronto i dati dei punti di accoglienza e assistenza della rete pratese.
La ricerca
Secondo la ricerca sperimentale, sono appunto 450 le donne che nel 2015 si sono rivolte a uno dei punti della rete antiviolenza pratesi: Centro La Nara, Codice Rosa e Consultorio. In circa 3 casi su 4, l’aggressore viene individuato nel partner o nell’ex.
“Il numero restituisce solo parzialmente il fenomeno, che continua a restare in parte sottotraccia, ma lo studio riconosce la rete pratese come efficace nell’intercettare le vittime di violenza – si legge nella nota – Merito, appunto, di una forte identità e riconoscibilità sul territorio dei servizi e del lavoro svolto insieme tra privato sociale e istituzioni. L’emersione dalla violenza dipende da molteplici fattori: psicologici, culturali, economici, sociali. Uno di essi è certamente la presenza di centri antiviolenza fortemente radicati e riconosciuti nel territorio”.
I numeri del centro La Nara
Tra il 2011 e il 2015 sono state 1.215 le donne prese in carico dalle operatrici del Centro Antiviolenza La Nara: in rapporto alla popolazione femminile residente significa 13,6 donne ogni 1.000 tra i 15 e i 69 anni residenti nella provincia di Prato. Le italiane rappresentano il 71%, le straniere il 29%. Il 33% delle straniere ha fino a 29 anni e solo il 27% ha più di 40 anni. Tra le italiane la fascia di età più rappresentata è quella tra 40 e 49 anni (29%).
La violenza di genere si conferma fenomeno trasversale che interessa ogni strato sociale, economico (casalinghe, operaie, impiegate o professioniste e imprenditrici) e culturale (dalla scuola dell’obbligo alla laurea).
La violenza rilevata più frequentemente è quella psicologica (84%), seguita da quella fisica (65%). Poi la violenza economica (28%), sessuale (10%), stalking (9%), molestie sessuali (1%) e mobbing (0,4%). Il 70% delle donne dichiara di essere vittima di più tipi di violenza.
Il principale artefice della violenza è il partner (61%). Nel 19% dei casi l’aggressore è invece l’ex-partner, nel 9% un parente e nel 5% un conoscente. Solo nell’1% l’aggressore è uno sconosciuto. “Tra le donne 30-49enni che si sono rivolte al Centro dopo essere state vittime di violenza da parte del partner – si legge nella nota – il 72% ha uno o più figli che assistono al maltrattamento”.
Le donne seguite nel corso del 2015 dal Centro antiviolenza La Nara di Prato sono 380, di cui 225 nuove utenti (il 59% del totale). Chiedono soprattutto informazioni (63%), consulenza legale (17%) e ascolto (15%). Si conferma il dato di una maggior richiesta di protezione da parte delle donne straniere (18% contro 5%). “Alla maggiore capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente o di prevenirle si affianca anche una maggiore consapevolezza della violenza subita – continua la nota – Tra le donne in carico al Centro, vittime di violenza da parte del partner o dell’ex-partner, il 32% ha sporto denuncia“.
I numeri di consultori e pronto soccorso
La Pronto Soccorso di Prato esiste il Codice Rosa, un percorso di accesso riservato per donne e minori vittime di violenza. Nel 2015 – si legge sulla nota – il Codice rosa pratese ha registrato 264 accessi di donne e 5 di minori per maltrattamenti e abusi. Circa 22 accessi al mese.
Al Pronto Soccorso sono arrivate 97 vittime, equamente distribuite tra italiane (49) e straniere (48). Tenendo conto del rapporto tra accessi e numero di donne, in media il 2015 ha registrato 2,7 accessi per donna (solo maggiorenni): il rapporto risulta più elevato per le italiane (3,2 accessi/donna) rispetto alle straniere (2,3). Per quanto riguarda l’età delle donne vittime di violenza, tra le italiane 1 su 4 ha meno di 30 anni mentre, tra le straniere, il 70% ha un’età compresa tra 18 e 39 anni. Non mancano comunque casi di donne fra i 60 e i 69 anni e anche più.
Nel 2015 il Consultorio pratese ha visto invece l’accesso di 15 donne, di cui 11 straniere. L’utenza che si rivolge a questo servizio si caratterizza per un’età media molto bassa: 2 donne su 3 hanno meno di 30 anni. Le donne che si rivolgono al consultorio per episodi di violenza in genere hanno già avuto un primo contatto con il servizio per altri tipi di prestazioni. In 9 casi la donna si è rivolta per la prima volta al Consultorio per problemi di maltrattamento e abuso, negli altri 6 si tratta di accessi ripetuti. Nella stragrande maggioranza dei casi anche qui la violenza avviene in famiglia, messa in atto da parte del marito, del compagno o dell’ex.
Perché la rete pratese funziona
“A livello nazionale le donne che subiscono violenza da parte del partner o dell’ex e che decidono di rivolgersi ad un centro anti violenza sono poco più del 3% di quelle che dichiarano di subire maltrattamenti o abusi” spiega la nota. “Se nella Provincia di Prato fosse così solo 60 donne all’anno chiederebbero aiuto – prosegue – a fronte delle 380 che invece sono state effettivamente seguite”.
Al Centro La Nara infatti spesso si arriva da altri servizi, Forze dell’ordine, servizi sociali, Codice rosa. Nel corso del tempo i legami all’interno di questa rete si sono rafforzati, tanto da rendere gli invii più efficienti: nel 2015 quasi la totalità delle donne segnalate a La Nara provengono da soggetti della rete antiviolenza.
L’inizio di un percorso di sostegno sembra anche ridurre la gravità delle situazioni: tra le 57 donne passate nel corso degli anni dal Codice Rosa e seguite negli ultimi 12 mesi da La Nara, 35 non sono tornate al Pronto Soccorso nel 2015 per motivi di violenza di genere.
Credits
La ricerca sulla rilevazione dei dati a confronto del Centro anti violenza La Nara, del consultorio e del Codice Rosa è stata illustrata da Daniela Bagattini e Luca Caterino, mentre Roberto Platania della Polizia municipale presso la Procura della Repubblica, i referenti del Codice Rosa Monica Pieraccioli, Gloria Marradi, Patrizia Bartolini e Vania Barbieri e la coordinatrice del centro La Nara Loredana Dragoni hanno approfondito le dinamiche dell’attività di contrasto alla violenza. Presenti anche l’assessore del Comune di Prato Maria Grazia Ciambellotti e del Comune di Carmignano Sofia Toninelli.