La città scomposta ai suoi minimi termini o, meglio, ricostruita mattone dopo mattone in studio e poi fotografata, con la fotografia come unica testimonianza del meticoloso lavoro di ricostruzione. Si chiama “Città Minime” il progetto di Matteo Mezzadri che da domani sarà in mostra (inaugurazione 19,15) al Caffè Bacchino di piazza delle Carceri.
“Gli scatti della serie Città minime rappresentano un corpus di opere al confine tra installazione e fotografia. E’ una ricerca fotografica sullo spazio che gran parte delle persone abitano – si legge nella presentazione – Uno spazio urbano riconoscibile nelle sue strutture essenziali: i palazzi, le strade, gli alberi, ma osservato attraverso uno sguardo altro, che lo stravolge e lo reinventa. Il fotografo, in questo suo recente progetto, mette a nudo la città, ne estrae la materia prima, il mattone, per creare uno scenario verosimile, una visione artefatta ma familiare, che lascia scorrere lo sguardo tra fori che sono finestre, pozzanghere che sono gocce, oscurità che sono luci spente e fumo. L’utilizzo di photoshop è ridotto al minimo – si legge ancora – mentre le atmosfere sono ricreate con un sapiente uso di espedienti tecnici come la macchina del fumo, fondali, gas refrigeranti o piccole luci continue”.
Matteo Mezzadri (Parma, 1973) ha esposto i suoi lavori in numerose gallerie e importanti musei sia in Italia che all’estero e nel 2014 ha vinto il secondo premio nella categoria Professionisti / Still Life al premio internazionale di fotografia Sony World Photography Awards, organizzato dalla WPO (World Photography Organisation) London (UK), nel 2015 ha vinto il Silver Prize nella categoria Fine Art al premio internazionale PX3 – Prix de la Photographie Paris, Paris (FR), nel 2015 ha ricevuto l’Honorable Mention nella categoria Fine Art Category all’ IPA 2015 (INTERNATIONAL PHOTOGRAPHY AWARDS) , Los Angeles, USA, sempre nel 2015 ha vinto il primo premio assoluto al premio internazionale di fotografia Hiii Photography Competition 2015, Pechino (CHN).
La mostra “Città Minime” rientra nella stagione espositiva del Caffè Bacchino curata da Costanza Gori.