Giovedì 31 Marzo – Momenti di trascurabile (in)felicità di Francesco Piccolo (Teatro Puccini)
La primavera porta sempre splendidi momenti di distensione. Si dorme di più, nonostante l’annoso problema delle trivelle ci porti tante preoccupazioni quante quelle sul modulo di Antonio Conte ai prossimi europei. Si esce di più, nonostante il dramma del canone in bolletta divori ogni nostro pensiero: siamo in sostanza quasi più felici di Ignazio Marino alla presentazione del suo libro. Alla luce di questo, Francesco Piccolo vede bene di portare a Firenze, nel contesto de “è primavera, svegliatevi bambine”, il suo ultimo reading “Momenti di trascurabile (in)felicità”. Uno spettacolo pimpante, adatto a questa stagione: non ce l’abbiamo con il grande Piccolo, il cui grandissimo merito è di avere scritto per primo un libro (“Il desiderio di essere come gli altri”) dove sostanzialmente si dichiara la fine ideologica del partito, quel Partito. Vogliamo bene a Piccolo, anche se ci propina da buon mestierante una palata degna di quella rimediata da Bersani alle scorse elezioni politiche. Vogliamo bene a questi spettacoli, nonostante l’autore stesso sembri la fusione di Guccini e un sindacalista di provincia della CISL. Ve lo consigliamo, ricordandovi che è il 31 marzo. Fosse stato Aprile, con il suo “dolce dormire”, sarebbe stato un perfetto suppletivo alla classica tisana alla passiflora che sorseggiate davanti a Floris e davanti ai suoi programmi, dominati dal mistero degli applausi che scrosciano costanti in studio ad ogni singola affermazione di tutti gli ospiti presenti, tipo il mitico quiz Bis di Mike Bongiorno.
Venerdì 1 Aprile – Bobo Rondelli in concerto (Sala Vanni)
Maledetti toscani. Maledetti livornesi, oseremo dire questa sera. La Sala Vanni ci offre infatti lo spettacolo del più livornese dei livornesi: Bobo Rondelli. Assai noto il suo repertorio, come il suo costante abbigliamento con maglia a righe orizzontali, agli amanti di questo stile portuale, ed a coloro che hanno il curioso mito di Livorno. Da fiorentini ci sentiamo lontani dai nostri cugini coi nomi improbabili e talvolta indecifrabili (pare che a Livorno esista anche un signore chiamato Chippe, in onore all’Equipe 84), ma siamo incuriositi dall’amore che in tanti hanno verso questi palazzi situati davanti ai Bagni Pancaldi e ad un piazzale con le piastrelle bianche e nere. Il bello nel brutto? Sicuramente. Il fascino del povero? Certo. Rondelli è bravo. Ma a nostro avviso l’operazione-livorno, diabolica quanto quella di esaltazione della frisella pugliese (che altro non è che un tozzo di pane secco bagnato) è qualcosa di sublime che solo due genialità insieme, in momenti diversi potevano avere concepito: il Vernacoliere, che anche se oramai stantio, ci ha fatto ridere, ed uno dei più grandi registi della storia del cinema italiano, Paolone Virzì. Buon concerto, a Bobo vogliamo bene, anche se siamo sicuri che se ci fosse un fiorentino uguale a lui non sarebbe la stessa cosa. La bistecca alla fiorentina è un po’ di destra, diciamocelo. Il cacciucco, magari fatto male e mangiato in una bettola, molto meglio. Hostaria, I Nuovi Mostri: istruzioni per l’uso di Livorno.
Sabato 2 Aprile – Tre Allegri Ragazzi Morti in concerto (Auditorium Flog)
Il mistero sugli eventi pubblici stasera vive una serata d’eccezione. Del resto ad ogni tavolata che si rispetti, in cui si parli di musica italiana, il nome di questo complesso viene sempre fuori abbinato all’espressione “ah, già, ma loro?”. Allo stesso modo con cui ci sorprendono le affissioni del Circo Medrano in città (che commentiamo sempre con “mah, chi ci va?”), ci sorprende questa sera la messa in palinsesto del live di questi signori friulani. Pensare che in molti, come il sottoscritto, ce li hanno davanti da decenni, ovunque. Festival, rassegne, interviste tv, fumetti. Tutto questo senza conoscere, o peggio riconoscere, un loro brano. Un limite? Sicuramente. Perché dobbiamo prendere atto che se anche Jovanotti ha fatto una collaborazione in un pezzo, a nostro avviso una rivisitazione tronfiamente lisergica di un Manu Chao con la varicella, questi signori con la mascherina hanno un pubblico. Il mistero è in tavola, e l’Auditorium Flog ve lo offre. Siamo sicuri che comunque, se c’è chi cura la broncopolmonite con gli infusi di alloro e chi legge Guido Catalano, ci sarà senza dubbio una bella coda al botteghino.
Domenica 3 Aprile – Maurizio Battista (Obihall)
Maurizio Battista fa ridere. Maurizio Battista è il cameriere che ti fa la battuta al ristorante di San Giovanni, e tu, fiorentino, ci rimani anche male, che le battute le fai te in genere. Se ti fanno ridere i romani, con lui non prenderai fiato. Pause perfette, gestualità adeguate. Forte, pesante, come un piatto romanesco. Come un trattoria romana, dove sembra ci sia la la gara a chi ha il tono della voce più alto. Certo, se lo spirito con cui presenzierete a questo evento stasera è quello di un film di Woody Allen, o di una riunione della commissione cultura della giunta Pisapia, ecco, magari qualcosa potreste non gradire. A noi piace, e siamo convinti che a molti piaccia ma che vi sia tanta paura ad ammetterlo. Liberatevi, che tanto lo sappiamo che vi guardate di nascosto “Ciao Darwin”.