Il sindaco di Prato Matteo Biffoni ha firmato un’ordinanza con cui chiude per 12 mesi il negozio nigeriano di via Santa Margherita, quello già chiuso dopo un controllo “lo scorso 29 ottobre da parte della questura, che aveva disposto la sospensione dell’attività per dieci giorni (in seguito a controlli antidroga)”.
Per gli abitanti di via Santa Margherita e zone limitrofe sembra finire o meglio, sembra interrompersi una specie di incubo che aveva finito per assumere i contorni della farsa visto che da anni andavano lamentandosi della situazione senza riuscire a suscitare la reazione né del Comune né delle forze dell’ordine.
“Le motivazioni che hanno spinto il sindaco a firmare l’ordinanza sono legate al degrado e allo spaccio in tutta l’area di via Santa Margherita e dintorni, oggetto di ripetuti e continui interventi da parte della Polizia municipale – si legge nella nota distribuita dal Comune – Un’area in cui sono continue le segnalazioni da parte dei residenti e dei commercianti della zona che denunciano spaccio di droga, schiamazzi e comportamenti che ledono il decoro, la salute, la sicurezza urbana e la civile convivenza”.
Il sindaco ha interpretato quanto previsto “dall’articolo 54 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, che attribuisce al sindaco il potere di adottare provvedimenti contingibili e urgenti per prevenire gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana” dice la nota.
E’ il comma 4 dell’articolo: “Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono tempestivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione“. (fonte)
“Da agosto 2014 sia gli agenti della municipale sia le altre forze dell’ordine hanno rilevato che il negozio di via S. Margherita 14/18 è un ritrovo abituale di pregiudicati ed è stato accertato che è un punto di appoggio per gli spacciatori di droga – prosegue la nota – Tanto che lo scorso settembre sono stati arrestati all’interno del negozio tre nigeriani per detenzione al fine di spaccio di eroina e cocaina: durante l’operazione uno dei tre spacciatori aveva tentato anche di nascondere la droga nel bagno del locale”. Sono gli ultimi interventi registrati, quelli che hanno portato alla chiusura, lo scorso 29 ottobre.
Insomma, da tempo i residenti del centro storico si aspettavano un intervento, un gesto, qualcosa, e alla fine lo hanno ottenuto. “Abbiamo sempre detto che problemi così complessi non si risolvono con la bacchetta magica né da soli – ha commentato oggi il sindaco – ma grazie a più tipologie di interventi e alla collaborazione con tutte le forze dell’ordine, con i cittadini stessi e con le associazioni di categoria vogliamo riportare anche a questa parte di centro storico la vivibilità e il decoro che sono fondamentali per una città. L’ordinanza di oggi non è risolutiva di un problema, ma è un tassello del lavoro che stiamo portando avanti”.
Adesso, registrata con soddisfazione la chiusura del market, a qualcuno potrebbe rimanere una curiosità.
Come mai è stato possibile intervenire oggi e non, per esempio, già nel 2012, quando i residenti della zona presentarono un esposto in cui raccontavano cosa succedeva in via Santa Margherita. Oppure, sempre per fare un esempio pratico, perché non si sia preso un provvedimento del genere già ad agosto dello scorso 2o14, dopo che in un incontro i residenti raccontarono le loro esperienze e dal Comune vennero esplicitati due concetti precisi.
Il primo espresso dal comandante della polizia municipale Pasquinelli: “Lo spaccio c’è, è vero, lo sappiamo tutti ma come forse avete letto sui giornali è sempre più difficile arrestare i piccoli spacciatori (depenalizzazione del piccolo spaccio) e allora, forse, è meglio concentrarsi sui grandi flussi di droga”.
L’altro dal sindaco in persona: “stiamo cercando di mandare un messaggio forte a questi soggetti e a questi esercizi commerciali […] stiamo parlando con tutti, forze dell’ordine e Nas compresi, per fare in modo che le forze dell’ordine possano trovare una soluzione. Dobbiamo reprimere queste attività e dare il via alla riqualificazione della zona”. Colloqui durati evidentemente un anno e mezzo e che hanno trovato una soluzione comune solo adesso.