Due anni e niente è cambiato. Il giardino della Passerella, uno dei pochi spazi verdi in centro storico, rimane ancora uno dei luoghi prediletti per il consumo di eroina.
Nel maggio del 2o13, una breve ricognizione nel giardino che costeggia il Bisenzio permise di prendere contatto diretto con un fenomeno di cui la città stava diventando sempre più consapevole. Siringhe usate, blister vuoti e cucchiai anneriti raccontavano alcuni aspetti di una realtà che sarebbe esplosa in tutta la sua gravità solo qualche anno più tardi, con la mobilitazione e le proteste dei residenti, delle mamme e associazioni e comitati vari. In breve, mentre si cercava di riportare il giardino a disposizione dei residenti, fu chiaro che il fenomeno dello spaccio e del consumo di eroina aveva radici ben piantate in centro storico ed era anche capace di attirare gente da fuori.
Sono passati due anni e nel giardino della Passerella non è cambiato nulla. Ieri mattina, 16 ottobre 2015, Paolo Massenzi dell’associazione “Recuperiamoci” di via Pier Cironi ha fatto un giro nel giardino e quello che ha trovato, chi ha incontrato e come li ha incontrati lascia pochi dubbi anche ai ricchi di fantasia. Quello che dovrebbe essere uno spazio a disposizione dei residenti continua una delle stanze del buco a cielo aperto del centro storico.
1) Il giardino della passerella sembra deserto di prima mattina.
2) Ma a ben guardare, laggiù in fondo, qualcuno c’è.
3) Due persone sono rivolte verso il muro di cinta. Poi si voltano.
4) L’autore delle foto si avvicina e intima loro di andarsene.
5) Sono giovani, un ragazzo e una ragazza, e non sono di Prato. Protestano. Ma poi se ne vanno.
6) Quello che lasciano sul muretto sono un blister di siringhe vuoto, una bottiglietta d’acqua, un fazzoletto sporco di sangue.
8) Il giardino è costellato di blister vuoti
9) Anche i cestini della spazzatura.
10) Poco più in là, accanto al casottino dei bagni, si trovano le siringhe.
11) Intanto, i due ragazzi stanno prendendo la via della stazione al Serraglio.