Residenti nel centro storico è un gruppo chiuso di Facebook che conta ad oggi 243 iscritti. Un luogo nato per discutere dei problemi del centro storico, sfogarsi e anche per conoscersi l’un l’altro. Dai commercianti e dai cittadini che fanno parte di questo gruppo, la settimana scorsa si è alzata la protesta contro il parcheggio selvaggio in centro storico.
Si sono organizzati, hanno scritto una lettera destinata all’assessore alla mobilità Roberto Caverni e hanno cominciato a raccogliere le firme per una revisione dei permessi “3a”, quelli assegnati per “pubblica utilità”. Ecco il testo della lettera.
Egregio assessore Caverni,
chi Le scrive è un gruppo di cittadini residenti e commercianti del centro storico che intende denunciare una situazione intollerabile e incresciosa che possiamo quotidianamente constatare con i nostri occhi. Ultimamente assistiamo a un numero eccessivo di auto parcheggiate a tutte le ore del giorno in zona Apu (area pedonale urbana). Si tratta di vetture munite di permesso “3A”, quello per la pubblica utilità, che sostano perennemente in luoghi come piazza Sant’Antonino, piazza Santa Maria in Castello, piazza delle Bigonce, piazzetta del Pesce rendendo, di fatto, poco fruibile l’aspetto “pedonale”, nonchè estetico, di tali aree (a che scopo, altrimenti, vi è stata vietata circolazione e sosta?) . Francamente non vediamo né ambulanze né auto di forze dell’ordine, fatta eccezione per i mezzi della polizia provinciale che spesso stazionano (e non sappiamo perchè) per lunghi periodi negli spazi di Piazza Buonamici: per i residenti è intollerabile prendere la multa sotto casa propria nello stesso momento in cui sono parcheggiate le auto dei vari assessori e dipendenti degli enti pubblici . Fatte queste premesse, chiediamo una revisione di questa tipologia di permessi e soprattutto un utilizzo più civile di questi, ben sapendo che il regolamento dell’Apu autorizza per i “3A” la sosta e il transito con orario 00.00-24.00 (tranne piazza Duomo e piazza del Comune). Il fatto che loro “possano” parcheggiare liberamente non significa che “debbano” farlo per forza.
Confidando in una lieta risposta, porgiamo cordiali saluti.
Ne parla il Tirreno, e la risposta dell’assessore arriva poche ore dopo. “È una petizione senza senso – dice Caverni – Da quando ho preso in mano l’assessorato alla Mobilità, sono stato io il primo ad applicare una regola di rigidità, dimezzando quasi i permessi della categoria 3A”. (Leggi il resto).
La questione sembra chiudersi il giorno dopo, il 14 aprile. Almeno sui mezzi d’informazione tradizionali, perchè su Facebook, invece, infuria al discussione e il malcontento. E gli sfoghi continuano a tal punto che Caverni, sollecitato dagli iscritti al gruppo che lo taggano nei loro commenti, finisce per richiedere l’iscrizione al gruppo. Ed ecco come l’assessore, integra quanto apparso sui giornali rivolgendosi direttamente ai promotori dell’iniziativa “anti-permessi pubblica utilità”.
L’intervento dell’assessore, che spiega nel dettaglio gli interventi e le prospettive future del centro storico (varchi elettronici e pedonalizzazione) cambia il tono della discussione: da luogo di sfogo e malcontento a luogo dove è possibile instaurare un dialogo. Alcuni degli iscritti al gruppo colgono l’occasione.
Dalla volontà di spiegare quello che sembra essere stato un errore d’interpretazione, ne è nato un piccolo ma significativo avvicinamento della politica ai cittadini attraverso i social network.
Intanto, però, la raccolta di firme continua.