Sarà Francesco Marini il nuovo presidente del Museo del Tessuto. Questo il nome che il sindaco di Prato Matteo Biffoni proporrà al Comitato di gestione del museo per la nomina del successore di Andrea Cavicchi che lascia la carica dopo otto anni, dei quali l’ultimo di prorogatio. Questa mattina sono stati proprio il sindaco Biffoni e il presidente Cavicchi a presentare alla stampa Marini, 38 anni, presidente dei Giovani industriali pratesi.
“Il museo del tessuto è uno dei capisaldi della proposta cittadina, non solo sotto il profilo culturale ma anche nell’ottica più ampia di marketing territoriale – ha sottolineato Matteo Biffoni -. La strada fin qui tracciata sotto la presidenza di Cavicchi, che ringrazio per il grande lavoro fatto, ora continua per portare il MdT a farsi conoscere a livello nazionale e internazionale anche come museo della moda. E’ in questa direzione che dobbiamo andare come distretto: è questo il senso della partecipazione di Prato a iniziative come quelle di Pitti immagine al fianco alle grandi città della moda, oppure di mostre come la Camicia bianca di Ferré che dopo il grande successo di Prato e Milano a ottobre arriverà negli Stati Uniti, a Phoenix”.
Marini eredita la gestione di un museo che negli anni è cresciuto notevolmente e un bilancio che, nonostante i cambiamenti che hanno ridotto le disponibilità da parte della Provincia di Prato e della Camera di commercio, può contare su contributi importanti: “In questo anno di proroga del mio mandato ho lavorato con tutti per garantire al Museo del Tessuto un futuro – ha spiegato il presidente uscente Andrea Cavicchi -: abbiamo risolto il problema dell’affitto grazie alla soluzione del comodato d’uso gratuito, la Fondazione ha messo a disposizione 25mila euro in più rispetto agli anni scorsi (passando da 75 a 100mila euro di contributi), Estra-Consiag ha garantito una sponsorizzazione di 23mila euro annui, mentre la Banca di credito cooperativo ha messo in bilancio un contributo di 45mila euro in tre anni. A questo si affiancano scelte strategiche come la rete creata con la Prato musei card per sfruttare a pieno le competenze già esistenti sul territorio e le consulenze a disposizione degli altri musei cittadini”.
Sul futuro del Museo del Tessuto Francesco Marini ha le idee chiare: “Deve tramandare la tradizione e far conoscere al mondo la contemporaneità, quella che è la nostra città oggi. Ricordiamoci che Prato è ancora il primo distretto tessile d’Europa e il museo è anche uno strumento di marketing territoriale da non sottovalutare. Aprirsi alla moda è importante anche per attirare investitori, ma soprattutto perché in Italia esistono esempi eccellenti di privati, come il museo Gucci o Ferragamo, nati per promuovere il proprio brand, ma manca una proposta strutturata di un’offerta di questo tipo che, invece, è ben presente all’estero”. Dopo aver ringraziato l’ex presidente per il lavoro svolto e il sindaco e l’assessore alla Cultura Simone Mangani per la fiducia, Marini ha riassunto in tre parole chiave la missione del suo mandato: “Cultura, marketing territoriale e formazione: il Museo del Tessuto deve far conoscere Prato in Italia e all’estero con questi tre strumenti”.