A maggio sono 9 le donne vittima di femicidio.
4 giugno 2015, Albino (Bg)
Amine El Ghazzali, del Marocco, ha 25 anni e ha ucciso sua moglie, Sara El Omri, 19enne, disabile, perché voleva il divorzio. Da due anni aveva una relazione con una 16enne di Locarno incinta al sesto mese, che lo ha aiutato a sbarazzarsi di Sara, sposata per ottenere il permesso di soggiorno nel gennaio 2014, dopo averla conosciuta poche settimane prima in facebook. La giovane è stata accoltellata per 24 volte con una lama lunga due spanne.
3 giugno 2015, Albenga (Sv)
Ha tentato di violentarla davanti alla figlia di lei, 14 anni, poi l’ha uccisa a coltellate mentre la ragazzina stava correndo a chiedere aiuto. Aziz El Mountassir, 50 anni, nordafricano, non stava più con Loredana Colucci, 37 anni, da 5 mesi, ma non si rassegnava. Anche in passato aveva cercato di strangolarla ed era finito in carcere.
19 maggio 2015, Gorghetto di Bomporto (Mo)
Uccide la moglie e la suocera e poi confessa: “Un raptus. Volevo ammazzarmi anch’io” L’assassino è Francesco Grieco, 53 anni, ex guardia giurata. A morire per prima è stata Francesca Marchi, 52 anni, la moglie, che è stata soffocata con un asciugamano in camera da letto. Poi, il giorno dopo è toccato allo suocera, Irene Tabarroni, 93 anni, che, costretta a letto, è stata ammazzata a martellate in testa perché continuava a chiedere dove fosse sua figlia.
15 maggio 2015, Napoli
Giulio Murolo, infermiere, 48 anni, infermiere, ha sparato all’impazzata in casa e poi da un balcone del quartiere di Secondigliano. Infine dopo alcune ore di trattativa si è arreso alla polizia. Il raptus omicida si è scatenato contro la cognata, Concetta Uliano, 51 anni, colpevole di aver steso i panni nel comune cortile. Poi è stato colpito il fratello, Luigi Murolo, 52 anni. Quindi ha cominciato il tiro al bersaglio su chiunque si muovesse. Sono caduti così il tenente della polizia municipale Francesco Bruner, 60 anni, vicino di casa dell’infermiere, e un fioraio, Luigi Cantone, 59 anni, che era alla guida di uno scooter. Sei i feriti.
12 maggio, Ravenna
Marco Rossi aveva 57 anni, era nato a Perugia e in passato aveva fatto la guardia giurata. Paola Fabbri, di un anno più giovane, era la parrucchiera del paese. Il suo salone si trova giusto a poche decine di metri dalla loro abitazione. Il compagno da qualche tempo le dava una mano là dentro. Poi la strage: Marco ha ucciso Paola con un colpo alla testa, poi ha ucciso il cane e quindi ha rivolto l’arma contro se stesso.
11 maggio 2015, Pavia
Ha strangolato la moglie, Lina Boccardo, 75 anni, malata di Parkinson, strangolandola, poi ha tentato di togliersi la vita ingerendo soda caustica. “Ho aiutato mia moglie a morire”, avrebbe detto agli inquirenti che lo hanno interrogato mentre versa in gravi condizioni all’ospedale. Giacomo Lodola, 80 anni, è non vedente da oltre 40.
9 maggio 2015, Napoli
Ha la firma di tre ragazzi di 19 anni di Fuorigrotta (Raffaele Velluso, Gennaro Bitonto e Antonio Di Perna) l’omicidio della giovane prostituta nigeriana, Antonia Osaf, 23 anni, uccisa ieri mattina con una coltellata che le ha spezzato il cuore in via Terracina a Napoli. La ragazza è stata uccisa per aver tentato di difendere un’altra ragazza dai tre che le volevano portare via l’incasso della notte. I tre si sono costituiti, due alla polizia e uno ai carabinieri.
8 maggio 2015, Roccalumera, (Me)
Sarebbe stata la gelosia a spingere Andrea Tringali 34 anni, a uccidere la sua ex, Stefania Ardì, 21 anni. Il giovane non si era arreso all’idea che Stefania lo avesse lasciato e si fosse fidanzata con un altro ragazzo, quindi le ha dato appuntamento per chiederle chiarimenti e le ha sparato. Poi è salito in auto e si è ucciso con la medesima arma.