Questo non è un report. Non potrei mai scrivere un articolo riguardante la serata culmine dei festeggiamenti per il secondo compleanno di Pratosfera, rischiando di imbattermi in un conflitto d’interessi clamoroso, quasi berlusconiano. Già mi vedrei deriso da Frau Merkel e sfregiato da un souvenir raffigurante Palazzo Pretorio lanciatomi dritto in faccia da un facinoroso. Per fortuna però, durante un sogno conturbante, un nano ed una certa Laura Palmer, quella del tonno, mi hanno rivelato l’esistenza di un registratore smarrito, utilizzato da qualcuno come memorandum dei fatti accaduti durante la serata di sabato. Ebbene sono riuscito a recuperare il nastro in questione durante una gita fuori porta nello stato di Washington, vicino a Maliseti, e del quale allego lo sbobinato.
“Diane, la serata promette bene, già ieri sera qui al Controsenso c’è stata tanta gente ed i gruppi sono stati fantastici, soprattutto i Father Murphy, me li devo proprio ricordare. Questo NEUF, Non È Un Festival, organizzato da René Magritte in persona, è stato un banchetto di sei giorni durante il quale Pratosfera ha festeggiato il proprio anniversario, ma piuttosto che aspettarsi dei doni, magari delle cravatte, ha fatto lui stesso un grande regalo alla città: una sorta di Anti Settembre Pratese, a febbraio e senza le Hogan. Non dovrebbero essere tutte così le feste di compleanno? Questo Pratosfera dev’essere proprio un tipo a modino.”
“Diane, sono al bar in attesa che i concerti comincino, ci sono già parecchie persone, al mio fianco riconosco il Tempestini, si sta raccomandando con Banci & Gualandi affinché facciano un buon report della serata, in positivo naturalmente; sta pure offrendo loro shottini in serie in maniera molto sospetta, doncorleonesca direi. Ieri ho letto l’articolo di Pratosfera in cui si inneggiava ad una rivoluzione culturale riguardante l’inizio dei concerti ad un orario decente, con l’impegno che stasera i live sarebbero cominciati alle 22, ed infatti esattamente alle 22,45 i Fantastic Bra inaugurano la serata conclusiva del NEUF. I tre giovani ragazzi valgono per dieci sul palco, col loro noise rock infarcito di attitudine punk e adesivi dei Black Flag, fanno acrobazie strumentali nelle quali non manca certo la personalità. Sono potenti come la presa che esercitano sul pubblico attento, pur non sfoggiando i fantastici reggiseni promessi dal nome della band stessa, un’autentica risorsa per la musica underground pratese e non solo. Avrei voglia persino di farmi un po’ di crowd surfing, ma desisto, non vorrei sciupare il completo dell’FBI.”
“Diane, sono di nuovo al bar, una ragazza mi guarda malissimo, pensa che le abbia messo del GHB nel bicchiere, perché si era distratta un attimo. “A San Valentino siamo tutti più buoni!”, le rispondo. Intanto stanno iniziando a suonare i Granprogetto, un power trio ispirato a Cream, Motorpsycho o Dinosaur Jr., ma in italiano. Una musica alternative d’atmosfera e di significato che colpisce nel segno, come fa per altro anche il cappello “I Love Samp” indossato dal batterista. Davvero una chicca. Al termine del concerto esco dal locale e mi rendo conto della quantità di persone presenti questa sera. Dentro è pieno, fuori c’è una distesa di persone ed una Uno Fire che drifta come in Fast And Furious. Il tasso alcolico sta salendo pericolosamente, ad esempio una ragazza bionda armata di telecamera, tale Valentina, mi avvicina dicendomi che non si ricorda se ha cenato, facendola sembrare una cosa normale, e mi intervista riguardo la mucca albina della Papuasia. Importunerà molti con questa storia.”
“Diane, appena sono rientrato ho visto sul palco un tipo con mullet ed occhiali da sole, il Pino Scotto di Garciana, mi dicono, che si fa chiamare Puce. Lui ed i membri della sua band si sono portati le famiglie con tanto di bambini, ben piazzati in prima fila. Per questo motivo è curioso l’effetto che sortisce il ritornello di ‘Emorroidi’ urlato a squarciagola, o delle altre canzoni in vernacolo pratese. Il rock demenziale della band è ben suonato e riesce a strappare sorrisi, però quando Puce dichiara: “Alice Cooper ha il boa, io ho il maiale”, affermazione supportata dall’esposizione di un maialino di gomma, mi avvicina Barbara, una delle organizzatrici, chiedendomi del GHB per stordirsi e non ricordare. Ragazze, io il GHB non ce l’ho stasera.”
“Diane, sta per arrivare il momento de La Band Del Brasiliano, un gruppo molto importante qui a Prato, atteso stasera ad un’impresa molto ardua, cioè riuscire a stare in otto su un palco per quattro. Il gruppo travolge tutti col proprio sound funk, una colonna sonora di gran qualità che trasforma davvero la serata in una festa in cui tutti si muovono e sono coinvolti. Spunta anche una maschera di Mengacci fra il pubblico, qualcuno mi dice che è Carnevale. Quante feste ci sono oggi? Perché ogni anno scopro che è Carnevale quando già è arrivato? Il concerto si protrae giustamente fin quasi alle tre di notte, bis a gran richiesta compresi. Veramente una degna conclusione del NEUF con tanto di auguri al festeggiato Pratosfera, che però ha mandato in sua vece due suoi amici, Alessandro e Lorenzo, che ringraziano tutti.”
Questo è ciò che ho rinvenuto riguardo la memorabile serata del 14 febbraio. Una sera che molti avranno trascorso romanticamente con la fidanzata, dopo averla omaggiata con un tubo di Baci Perugina con dediche di Tizianone Ferro, portata a degustare un menù fisso dal giappo, trascinata nel buio di una sala cinematografica d’essai durante la proiezione di ‘Cinquanta Sfumature Di Grigio’, per poi rientrare giusto in tempo per la proclamazione del vincitore dei Sanremo, spengere la luce e voltarsi dall’altra parte, sereni di aver fatto ciò che andava fatto. Noi invece al Controsenso abbiamo fatto quello volevamo fare, divertirci tutti insieme festeggiando un amico. Almeno questo è ciò che risulta dal nastro, io non ricordo niente, mi sono svegliato con la scritta Diane disegnata addosso, qualcuno deve avermi messo del GHB nella birra…