museo della deportazione
Museo della deportazione di Figline - Interno

Il Museo della Deportazione di Figline nell’area ex Campolmi, in centro storico. E’ uno dei progetti cui hanno lavorato nei mesi scorsi l’assessore alla cultura Simone Mangani e quello all’urbanistica Valerio Barberis e reso noto ieri sera durante l’incontro “Prato allo specchio in cerca d’autore”. L’assessore Mangani ha spiegato: “Abbiamo presentato il progetto in Regione, all’Aned e al Ministero e prevede la collocazione del Museo della Deportazione nell’area dove una volta c’era la Campolmi, come nucleo iniziale della Casa della Memoria. A questo – ha continuato – va aggiunto anche l’archivio fotografico toscano, un vero e proprio patrimonio, che è nostra intenzione collocare in uno degli edifici all’ingresso della biblioteca Lazzerini”.

lazzerini

E’ un progetto in realtà stilato un paio di mesi di fa, quando il Memoriale di Auschwitz poi andato a Firenze era in cerca di una casa. “Alla fine il Memoriale è andato a Firenze – spiega Mangani – ma abbiamo deciso comunque di portare avanti questa ipotesi di progetto per una casa della memoria nell’area ex Campolmi perché a Prato c’è il nucleo vero e proprio di quella Casa della Memoria di cui la Regione parla da tempo: il Museo della Deportazione di Figline”. Il progetto prevede lo spostamento del museo di Figline nell’immobile, adesso sfitto e abbandonato, che confina con la Lazzerini sul lato di via Santa Chiara. Di tempo, è chiaro, non se ne parla “ma è un progetto che potremmo definire di legislatura – ha spiegato l’assessore alla cultura – per l’archivio fotografico toscano invece è deciso: ci vorrà circa un anno per portarlo nella nuova sede”.