Due generazioni a confronto e due modi diversi di intendere la bellezza nella Prato che cambia. Carlotta Ciolini, estetista, e la mamma Sandra, parrucchiera, condividono due negozi comunicanti in via Goldoni a Coiano, il centro estetico “Beautiful” della prima e “Il bello delle donne” della seconda. Due professioni “complementari”, due attività che da tanti anni (il negozio di Sandra è aperto da 40 anni, mentre quello della figlia da 4) curano l’aspetto dei pratesi, che hanno visto e vissuto passare tante mode e tendenze.
“Il nostro salotto di acconciature – racconta Sandra – l’ha aperto mia sorella, che adesso è in pensione. Io ci lavoro dall’età di 19 anni, oggi quindi sono 35 anni: ancora in questa zona non c’era niente allora, tutti i palazzi qui intorno dovevano essere ancora finiti di esser costruiti. E’ diventato negli anni un punto di riferimento per le tanti clienti affezionate che vengono a farsi i capelli qui”. Quattro anni fa l’esigenza di Carlotta di mettersi in proprio e la possibilità di affittare il fondo adiacente a quello della mamma. “Prima di fare la scuola d’estetista ho fatto il liceo artistico – racconta Carlotta – ho fatto un po’ di gavetta in un altro centro e poi abbiamo realizzato questo spazio, dove facciamo massaggi e estetica. Non che nella mia scelta sia stata influenzata dal lavoro della mia mamma, anzi: ci ho sempre passato poco tempo nel suo negozio. Io di bigodini e phone ne ho sempre voluti vedere pochi. Però ho sempre avuto questa inclinazione a rendere più belle le persone che mi circondavano; prima di tutto le mie amiche e compagne di classe: volevo dar loro una mano a migliorarsi. Le truccavo, davo loro consigli. E forse è un’inclinazione artistica data anche dagli studi che ho fatto”.
Oltre a dare un servizio in più in via Goldoni adesso c’è la prova di tempi e mode che cambiano nella cura delle persone: “alcuni sondaggi dimostrano che una donna – raccontano le due proprietarie – rinuncia più volentieri al parrucchiere che all’estetista per le sue spese mensili. Solo al terzo posto ci sono i capelli, dopo i prodotti della cosmesi”. “Questo fa ben capire – prosegue Carlotta – come un lavoro che non esisteva quando ha aperto mia mamma sia diventato fondamentale oggi per le persone”. “Prima il massimo che si poteva fare erano tre quattro peli, le sopracciglia e il trucco, poi è andata aumentando la richiesta. Prima sono arrivate l’attenzione verso le mani e i piedi, poi tutto il resto” commenta Sandra.
Uomini e trans. “La richiesta maschile ormai è all’ordine del giorno. Se per le donne i servizi più richiesti sono mani e baffi, l’uomo va su sopracciglia, gambe, petto e ascelle. Io sarei per scoraggiare tutto questo lavoro, a volte arrivano delle richieste che si peritano a farle anche le donne” ride Carlotta. “I nostri migliori clienti sono i trans – ammette decisa Sandra – assolutamente i migliori, gentili, disponibili. Quello che hanno di più rispetto all’approccio di una donna dal parrucchiere è che si lasciano consigliare, si fidano di te”.
Il successo dei due negozi, oltre a essersi conquistato negli anni una vasta clientela sono i prezzi: “stiamo sempre attenti a non svendere i nostri prodotti e i nostri servizi, ma a metterli a disposizione di tutti, questo sì. La nostra è, se vuoi, una vocazione. E’ un lavoro che devi fare perché ti piace, perché hai soddisfazione a vedere una persona che esce dal tuo negozio o che incontri in giro migliorata, bella. Non può essere fatto soltanto un discorso di guadagno sul prodotto, sennò hai sbagliato qualcosa”.