Open food facts, the free food products database. Eccolo il wikipedia dei prodotti alimentari, un sito “in via di sviluppo” che permette agli utenti di conoscerne composizione, ingredienti, livello dei grassi ed allergeni e quindi sceglie e mangiare in modo consapevole.
Che cosa sapete delle tabelle nutrizionali scritte sulle etichette? E delle sigle di additivi (E211; E621; E330 ecc.)? Sapete basarvi sugli indicatori per comprare un alimento piuttosto che un altro? Qualsiasi sia la vostra risposta, Open food facts è lì per voi.
Si tratta di un sito pensato e creato da Stéphane Gigandet, ingegnere informatico, il quale ha spiegato alle agenzie di stampa che il suo progetto è raccogliere più dati possibili in modo da aiutare finalmente gli utenti a mangiar sano. “Vogliamo principalmente dare la possibilità a tutti di scegliere i salumi in base alla quantità di sale contenuta, le bevande in base al tasso di zuccheri o i prodotti di uno stesso tipo in base agli additivi utilizzati”.
Si tratta di informazioni accessibili a tutti, che mirano a rendere consapevoli, spingendo alla collaborazione e alla condivisione in nome dell’open data. È il contributo degli utenti, infatti, il valore aggiunto. “Tutti possono contribuire – racconta Gigandet –. La prima cosa da fare è quella di aprire la propria dispensa. Solo a casa mia ho trovato più di 300 prodotti diversi!”. Anche se si è inesperti, basta copiare le etichette dei prodotti e attendere che altri utenti ci aiutino a interpretare, a diramare la matassa delle sigle.
Dal 2011, anno in cui il progetto è iniziato a decollare, sono state catalogate le composizioni di circa 20mila prodotti e da qualche tempo è disponibile anche un’applicazione per Android e iPhone con cui inserire nuove informazioni direttamente dal proprio cellulare. E in programma ci sono adesso i canali dedicati a celiaci e a intolleranti al lattosio.
Il sito è in inglese, ma ha anche una versione in italiano con 200 prodotti recensiti.
Questo l’appello che sale dal sito: “Aiutateci a raccogliere le informazioni sui prodotti. In pochi minuti potete contribuire a migliorare l’alimentazione di tutti”. L’intento è anche di spronare le industrie alimentari e proporre prodotti più sani, e l’invito è anche ad annotare e pubblicare le analisi comparative sulla composizione nutrizionale e a verificare le diciture tipo “25 percento di zuccheri/sale grassi in meno” in rapporto ad altri prodotti della stessa categoria. La speranza è anche quella di aiutare la ricerca. Ma alla fine, l’unico concreto fine è organizzare un gigantesco data base ben strutturato che dia l’opportunità ai ricercatori o a chiunque altro di sbizzarrirsi studiando, comparando, collegando i dati in nome di una più sana alimentazione.