Dieci matrimoni civili al mese da giugno a inizio ottobre, con un picco altissimo a settembre, per un totale di 88 unioni civili. Questi i numeri dei matrimoni celebrati dall’amministrazione comunale di Carmignano, un record, comparabile solo alle grandi città. La ragione? Oltre alla bellezza del territorio – che da sempre attira molte coppie che ne scelgono le location da favola – di certo ci ha messo lo zampino l’intraprendenza della Giunta, che ha deciso – qualche anno fa – di aprire i confini della casa comunale. Da allora, molte strutture private hanno potuto convenzionarsi ottenendo uno status privilegiato che le equipara al Comune. Una procedura che ha permesso a ville solitamente scelte solo come location di eleganti feste matrimoniali, di poter ospitare anche la cerimonia, lo scambio degli anelli, il fatidico sì. Il tutto senza spostarsi di un metro: cerimonia e festa tutto insieme. Il sogno di tanti. Specialmente degli ospiti accaldati e fasciati in abiti scomodissimi.
A celebrarlo, consiglieri e assessori. Una scelta che si è dimostrata lungimirante, dato che i numeri sono cresciuti in maniera esponenziale, portando quest’anno nelle casse comunali fra i 25mila e i 30mila euro. Il tutto grazie all’immane sforzo della macchina pubblica.
“Ogni volta che celebriamo un matrimonio fuori dal palazzo comunale – ci spiega Elisa Drovandi, l’assessore competente – è un impegno extra che non riguarda soltanto l’assessore, il sindaco o il consigliere che celebra le nozze, ma coinvolge anche la polizia municipale. Una circolare della Prefettura ci impone, infatti, che i documenti che trasportiamo fuori dall’anagrafe per poi farli tornare firmati debbano essere scortati da un poliziotto municipale. E su questo non si transige. Quindi il dispendio di energie e di costi è abbastanza alto”. Tutti però sembrano convinti e sinceramente felici di farlo, per molte ragioni. Se da una parte i soldi che entrano nelle casse comunali sono molti e utili, a dar maggiori soddisfazioni è l’indotto che si crea. “Siamo molto orgogliosi dello slancio che siamo riusciti a dare alle attività del luogo. E’ un’occasione unica per promuovere le nostre bellezze”.
Sono, infatti, tante le coppie di non residenti che scelgono Carmignano e le varie “case comunali” per il loro grande giorno e altrettanti i gruppi di invitati che visitano il territorio. E fra questi, molti vengono da fuori Toscana e altrettanti sono stranieri: Stati Uniti, Filippine, Canada, Gran Bretagna, Lettonia, Francia, Irlanda… tanto per citare qualche provenienza. Un’occasione unica per il Comune mediceo, dunque, visto che solitamente gli ospiti si ritrovano a fermarsi alcuni giorni trasformandosi in turisti ad hoc. “Per questo coltivare questo giro è importante”, precisa l’assessore, nonché vicesindaco. La speranza di Drovandi e dell’intera giunta è, infatti, che i carmignanesi sappiano approfittarne e si specializzino in questo indotto, che ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio business nel senso più positivo del termine.
“Che sia soltanto una cosa positiva ne siamo certi – conclude – tanto che stiamo ricevendo richieste di suggerimenti e informazioni da molti altri Comuni di ogni zona d’Italia che vedono in quanto abbiamo fatto un esempio di buona prassi. Non ci sono che effetti positivi, senza conseguenze. E anzi, in vista della scadenza a gennaio della convenzione di “casa comunale” che le strutture accreditate devono rinnovare, inviterò tutti per una bella chiacchierata zeppa di progetti, a cui invito anche chi non è ancora convenzionato. Nel frattempo ho intenzione di organizzare con chi vorrà una serie di wedding day per specializzare ancora di più il nostro territorio”.
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