Avere un’alternativa è un valore aggiunto per la proposta “culturale/eventistica” di una città. Poter scegliere “cosa fare stasera” è una cosa che capita poche volte a Prato.
Le volte che succede, però, è giusto domandarsi: non si poteva fare altrimenti? Non c’era proprio verso organizzarsi in altro modo, per permettere alle persone interessate (poche o tante che siano) di godersi le varie iniziative in città, soprattutto quando capita che siano valide?
Stasera, venerdì 26 settembre, è una sera di quelle, dove Prato arriva ad un vero e proprio livello di saturazione, come proposta “culturale”.
L’inaugurazione di Contemporanea nella corte di via Genova, la riapertura di Officina Giovani e del Controsenso, si vanno ad aggiungere alle varie iniziative degli altri locali e spazi in città.
Capiamoci: non è la fine del mondo, nessuno tenterà il suicidio stasera perché non ha il dono dell’ubiquità e non sa dove andare, è soltanto un modo questo per riflettere assieme.
Tutti eventi validi intendiamoci, ed è proprio lì, forse, il problema: in via Genova, tra le varie performance e installazioni, il primo concerto per “chitarra aumentata” di cui vi abbiamo tanto parlato, a Officina Giovani i Virginiana Miller, uno dei gruppi più importanti del panorama indipendente italiano, al Controsenso i Go!Zilla, una delle band più valide che c’è in zona in questo periodo.
Chi ne gioverà di questa ampia scelta? Forse a pieno nessuno. Ripeto: l’alternativa è necessaria, ma davvero non era possibile organizzare questi eventi, in modo tale che non combaciassero, costringendo così i fruitori a dover fare una scelta?
Banalmente, per fare alcuni esempi, Officina Giovani e Controsenso (che alla fine propongono una serata di musica live) si sarebbero potuti mettere d’accordo su date differenti. O il Comune e Met si sarebbero potuti mettere d’accordo sull’apertura degli ex-Macelli e l’inaugurazione di Contemporanea.
Prato non è Firenze. A Prato una proposta come quella di stasera è una cosa straordinaria, e manda in “tilt” (passateci il termine, forse esagerato) il pubblico. Quindi le opzioni potrebbero essere due: o questa ampia scelta diventa l’ordinario, portando molte persone anche da fuori città (che stasera si divideranno fra i tre eventi principali, immaginiamo), o è indispensabile iniziare a pensare a dei calendari condivisi fra le varie realtà culturali della città.
Perché no? Perché non mettere in piedi la tanto nominata (e abusata a volte) “rete”, anche solo per vedere se le varie iniziative coincidono fra loro. Da fruitori lanciamo l’idea (che tanto nuova non è, diciamocelo): per non doversi ritrovare a scegliere se andare a sentire la chitarra aumentata o i Virginiana Miller.
Che poi oggi è stato lanciato sul mercato il nuovo I-phone 6 e molto probabilmente la maggior parte di noi stasera sarà ancora in fila per poterlo soltanto toccare.
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