“La scuola è ripartita e per i ragazzi con disabilità regna ancora l’incertezza perché fra le cattedre assegnate, 70 restano da nominare. L’odissea per ragazzi e famiglie è appena iniziata”. Eva Maggiorelli, presidente dell’Associazione Orizzonte Autismo, e madre di un ragazzo autistico, interviene sull’emergenza insegnanti di sostegno, sollevata su Pratosfera da Marco Armellini, direttore U.O. Neuropsichiatria Infantile dell’Asl4.
“Anche a pensarla in maniera positiva – ci spiega – la situazione si normalizzerà non prima della prossima settimana. Questo significa che i nostri bambini dovranno restarsene a casa oppure, nelle scuole dove le insegnanti e i presidi sono più sensibili, saranno aiutati da chi è più disponibile. Ma questo caos è deleterio per tutti, anche per i normodotati. Certo, dobbiamo aver pazienza, è chiaro, ma è anche vero che il diritto allo studio è fondamentale e inalienabile anche per i disabili. Non ci regalano né ci concedono nulla. E noi non lo dimentichiamo. Anzi, ricordo che su questa annosa questione c’è anche una sentenza della Corte Costituzionale, la quale ha stabilito come, di fronte a un’eventuale scarsità di fondi, la frequenza scolastica per i disabili abbia addirittura la priorità su tutto. Quindi è l’ora che imparino a organizzarsi a dovere”.
Maggiorelli tiene a precisare che le famiglie devono pretendere le ore che spettano ai propri figli e cercare di scendere poco a compromessi. “E se qualcuno ha necessità di suggerimenti, consigli o di supporto per affrontare situazioni scolastiche che non si sbloccano e che complicano la vita ai ragazzi, noi siamo qua. Li aiuteremo. Purtroppo è appurato che chi non insiste non viene ascoltato. E allora insistete, anzi insistiamo tutti insieme”.
L’Associazione Orizzonte Autismo, infatti, è da anni un punto di riferimento per i genitori di bambini disabili che hanno necessità di capire, di orientarsi, di prendere coscienza. È un percorso difficile e tortuoso e unire le forze e condividere le esperienze semplifica le cose e accorcia i tempi.
“Ormai, come presidente dell’Associazione e come madre so che ci ritroveremo a lottare tutta la vita. La situazione, infatti, peggiora con l’aumentare del grado di istruzione, arrivando a toccare l’assurdo alle scuole superiori. Ma non dobbiamo arrenderci. Mio figlio è alle medie, per esempio, e su 30 ore di cui avrebbe diritto in base alla diagnosi dell’Unità di neuropsichiatria, gliene passano 18. Ed è fra quelli più fortunati. Meno male che poi, durante l’anno, arriva anche il prezioso intervento del Comune: grazie a loro le ore arrivano a 26”. Sì perché per merito di accordi stretti dall’amministrazione con varie cooperative sociali, molti buchi lasciati scoperti dalla scuola vengono coperti dagli assistenti scolastici, ossia educatori professionali, che diventano figure preziosissime per tutti ragazzi con disabilità. “Ecco a tal proposito, sottolineo che anche questo meraviglioso servizio ancora non è partito, quindi ne approfitto per sollecitare il Comune a sbrogliare le carte e a far decollare a breve quello che ritengo sia un’iniziativa indispensabile e preziosa per la buona crescita psicofisica dei nostri bambini. Con la situazione della Scuola in Italia senza l’aiuto comunale saremmo persi”.
Per chi dunque avesse bisogno di saperne di più o semplicemente di farsi consigliare su scelte e iniziative, basta contattare Eva Maggiorelli e la sua associazione scrivendo a [email protected]. “Insieme ci muoveremo per garantire il sacrosanto diritto allo studio dei nostri figli, e non ci fermeremo di fronte a nulla. Certo, prima di arrivare a far causa al Tar, proveremo altre mille strade, ma non ci spaventa nulla. Siamo coscienti e determinati”.
Foto di Prima Pagina On Line