“Riina va lasciato nell’oblio del carcere in cui è rinchiuso”. Sono le parole di don Marco Natali, sacerdote pratese da sempre a fianco dell’associazione Libera e della lotta alla illegalità, commentando le minacce di morte del boss mafioso a don Luigi Ciotti, l’instancabile animatore dell’associazione che lavora contro i soprusi delle mafie in tutta Italia. Dal carcere dove è rinchiuso Riina ha affermato nei giorni scorsi “è come don Puglisi, putissimu pure ammazzarlo”.
Don Natali, da anni amico di Ciotti e al suo fianco per la lotta all’illegalità è chiaro: “a Riina non andrebbe fatta pubblicità, dice queste frasi, consapevole di essere intercettato, per far parlare di sé. Lo sa che la sua stagione è finita e dargli considerazione fa solo il suo gioco: andrebbe lasciato nel silenzio del carcere in cui è rinchiuso”.
Per quanto riguarda il sacerdote di Libera, Natali commenta: “l’affetto e la solidarietà da parte mia nei confronti del lavoro di Ciotti è indubbio e fuori discussione. Forse qualcosa sta cambiando anche nel resto della chiesa italiana”. Il sacerdote pratese fa riferimento al gesto di papa Francesco alla vigilia della giornata della memoria per le vittime della mafia lo scorso 21 marzo, quando il vescovo di Roma è entrato in chiesa per la mano al fondatore di Libera: “è stata una lezione importantissima, dovrebbero farlo tutti i vescovi d’Italia. E’ come se si fosse voluto dire ‘questo è un uomo da seguire’, come se la chiesa avesse voluto far vedere che la legalità e la lotta all’ingiustizia sociale è davvero una priorità di tutti, senza che ci sia bisogno di eroi che si sacrifichino per noi, come lo sono stati don Pino Puglisi. Su questo argomento papa Francesco ci sta dando anche a noi sacerdoti tante ‘sberle’: lo fa quando va a parlare a Lampedusa, in Calabria o scomunica i mafiosi”.
Natali è sicuro: “di Riina non si ricorderanno nemmeno i suoi figli. Personaggi come Puglisi o Ciotti, del loro grande lavoro, comunque andrà a finire questa storia, rimarrà nella storia del nostro Paese”.
(foto: Giovanisì.it)