La Germania è con il fiato sospeso dopo il più beota degli infortuni capitato al suo numero uno, Manuel Neuer che, sollevando con una mano sola la Coppa di Germania (e non la Champion’s League per capirsi) si è fatto male alla spalla, mettendo a serio rischio la sua partecipazione mondiale. Le ultime notizie lo danno in via di guarigione, e quindi convocato, ma lo stato di forma col quale si presenterà ai Mondiali è ancora tutto da verificare. Ricordiamo che il ventottenne portiere del Bayern, eletto portiere dell’anno 2013 dalla Fifa, conquistò il posto di titolare per il suicidio del collega Robert Enke (la cui terribile morte è il gran finale di “Portieri eroi di sventura”, quindi qui non ve la racconto), dimostrando personalità e sicurezza. Dietro di lui scalpita il ventidueenne Ter Stegen, sul quale in molti sono pronti a scommettere per il futuro, primo fra tutti il Barcellona che lo ha appena acquistato, dopo l’addio dello spagnolo Valdes che, da parte sua, in Brasile non ci sarà, causa recente infortunio. Gli va di lusso a Casillas, le cui quotazioni, dopo l’Europeo del 2012 sono crollate come le prestazioni.
Pare che molti dei problemi siano collegati alla moglie: la giornalista Carbonero che prima baciò in diretta dopo la vittoria del Mondiale, poi (pare) tradì con l’avvenente (per non esser sessisti) modella (per non esser maschilisti) argentina Salazar, e che poi scriveva – la moglie – sui giornali le rivelazioni interne spogliatoio madrilista del marito, facendo infuriare Mourinho che lo ha sbattuto in panchina, dove è rimasto anche nella prima parte di gestione Ancellotti. L’errore che ha rischiato di far perdere l’ultima Champion’s League proprio in finale, nel derby con l’Atletico, rende l’idea di un portiere tutt’altro che sereno.
Per niente sereno è anche il Brasile che si ritrova a dover scegliere tra il vecchio Julio Cesar e il giovane Jefferson. L’Acchiappasogni freme dalla voglia di cancellare il ricordo dell’errore decisivo nei quarti contro l’Olanda in Sudafrica, ma dopo l’addio all’Inter e l’esperienza negativa in Inghilterra (finito in tribuna per ragioni contrattuali con il Queens Park Rangers, perdendo anche la Seleçao), ha accettato di andare addirittura in Canada, nel Toronto per avere garanzie di giocare.
Dovrebbe spuntarla lui ma il clima di incertezza non è di buon auspicio, il precedente brasiliano dei mondiali del 1950 aleggia come il fantasma di Barbosa (e se non sapete di cosa si parla o vi leggete il mio libro o aspettate la prossima puntata).
Non sta messa meglio l’Argentina che deve decidere tra due mezzi scarti del campionato italiano: il bisbetico Andùjar (ex Palermo, Catania e ora in prestito al Napoli) e Romero (due stagioni tra papere e prodezze con la Sampdoria prima di essere girato in prestito al Monaco che non ha nessuna intenzione di riscattarlo).
Molta apprensione anche sulla panchina inglese. Sembrava con Joe Hart di aver finalmente trovato un portiere affidabile, prima della stagione disastrosa in cui ha perso il posto in squadra. Posto che ha riconquistato nel Manchester City, ma i dubbi in nazionale restano. Le potenzialità del portiere non sono in discussione, il problema è che il biondissimo goalkeeper ama sbronzarsi la sera finendo a ballare sbilenco in compagnia di belle ragazze sui tavoli, il che se fa tanta simpatia, pone dei dubbi rispetto alle capacità di concentrazione sul campo.
Ma l’Oscar del “chi diavolo metto tra i pali?”, va senza dubbio alla formazione dell’Iran che ha fatto due ritiri premondiali: nel primo il ct dei persiani Queiroz non ha convocato nessun portiere, nel secondo addirittura cinque.
Allarme portieri anche in Francia, dove il più forte dei tre fratelli Mandanda (tutti e tre portieri), Steve, si è fatto male e non potrà partecipare al torneo brasiliano. Poco male visto che il portiere dell’Olimpique Marsiglia era comunque la seconda scelta dietro a Lloris. Curiosità: analogamente ai fratelli Boateng, l’altro fratello Parfait, dopo aver fatto la trafila di nazionali giovanili, ha scelto la nazionale maggiore della RD Congo, il terzo Riff ancora non si è posto il problema.
Ma l’Oscar per la girandola dei convocati va al Belgio e per la sfiga a Proto (che fa rima con una parte del corpo che fosse dovrebbe toccarsi più spesso) che, in un eventuale seguito di “Portieri eroi di sventura” (terza citazione) avrebbe un posto di rilievo. Nella stessa partita che lo ha visto confermarsi campione del Belgio con la maglia dell’Anderlecht, si è fatto male nel primo tempo, dovendo così rinunciare alla convocazione a sorpresa dopo dopo l’infortunio occorso al terzo Casteels. Ricordiamo che il Belgio deve già rinunciare al più esperto dei suoi estremi difensori ovvero Jean François Gillet, in forza al Torino, squalificato per omissione di denuncia di partite truccate all’epoca del Bari.
Poco male visto che i Diavoli Rossi là davanti hanno la nuova rock star del ruolo: ovvero Thibaut Nicolas Marc Courtois, un portiere da seguire assolutamente, il degno erede di una tradizione eccelsa, quella belga, che ha in due portieri: Jean Marie Pfaff e Michael Preud’homme i due più forti calciatori di tutti i tempi.
Courtois ha tutte le carte in regola per prendere lo scettro internazionale di Buffon, che continua a farci dormire sogni tranquilli (tanto dietro di lui c’è l’ottimo Sirigu che in Francia continua a fare meraviglie): ventidue anni, fisico strepitoso (199 cm per 91 chili), sguardo da menefreghista e l’attitudine ad andare a letto con le ex fidanzate dei compagni di squadra, scatenando risse e scazzottate negli spogliatoi. Oltre ai compagni di squadra, il già idolo Courtois sta facendo uscire matti anche i dirigenti del Chelsea che ne detengono il cartellino e che avevano messo una clausola, nel prestito all’Atletico Madrid secondo cui nel caso le due squadre si sarebbe affrontate in Europa, Courtois non avrebbe dovuto giocare, pena 3 milioni di euro (!!!) di risarcimento. Clausola che è stata considerata nulla dalla Fifa quando i londinesi hanno tentato di esercitarla per la semifinale di Champion’s League. E se Mourinho ha fatto capire che è disposto a mandare in panchina una leggenda vivente (e suo pupillo) come Cech, pur di riaverlo a casa, Courtois ha fatto sapere allo Special One che non si sente in alcun modo legato sentimentalmente al Chelsea freddando i tifosi Bleus.
E dopo aver segnalato la bella storia di Faryd Mondragon, il portiere colombiano che, con molta probabilità, partirà per il Brasile stabilendo così grazie ai suoi 43 anni, il record del calciatore più anziano di tutti i tempi ad aver mai partecipato al torneo, ci sembra doveroso segnalare lo scandalo guanti tossici denunciato da Greenpeace. Su alcune scarpe, magliette ma soprattutto su alcuni modelli di guanti sarebbe state rinvenute sostanze tossiche, sopra il livello di guardia, quindi altamente pericolose. Nel mirino le solite tre: Nike, Adidas e Puma. In bocca al lupo.