Isgrò “cancella” Curzio Malaparte. In occasione di Prato Contemporanea è stato chiesto all’artista contemporaneo Emilio Isgrò di creare un’opera che ritraesse lo scrittore pratese. Caratterizzato da un fare “vulcanico”, l’artista concettuale, pittore, poeta, drammaturgo e regista, non si è limitato alla produzione di una singola opera, bensì ha ideato un percorso a tre tappe dal titolo “Maledetti toscani, Benedetti italiani. Cancellazione in tre tempi”.
Il percorso comincerà sabato alle ore 12.00 con la proiezione all’Auditorium del Centro Pecci di “Le api di Lipari”. Il video realizzato da Matteo Frittelli vede al centro l’isola di Lipari (luogo del confino per Malaparte e terra natia di Isgrò) e le api, insetti cari allo scrittore e caratteristiche del luogo stesso. L’isola diventa il posto dove le due identità si fondono dando vita al processo di cancellazione e di mutazione. Lipari rappresenta l’isola dell’esiliato, di chi è lontano e allontanato dalla società perché non allineato, tanto Malaparte quanto Isgrò.
Alle 18.00, invece, si terrà l’inaugurazione della mostra “Ritratti incancellabili”, aperta al pubblico fino al 20 luglio. Sono presenti ritratti cancellati di 11 personaggi illustri toscani: Dante, Giotto, Datini, Lorenzo il Magnifico, Savonarola, Machiavelli, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Galileo, Puccini e Malaparte. Ogni ritratto ha lo scopo di mettere in luce e di evocare un aspetto caratteristico della toscanità. Si legge nella mostra: “I Maledetti toscani rievocati da Isgrò sono esuli come Dante, espatriati come Leonardo, annientati come Savonarola e condannati come Galileo, o spregiudicati come Machiavelli, tragici come Puccini, scomodi come Malaparte”.
La mutazione e la cancellazione di Curzio Malaparte troverà il suo culmine alle ore 21.00, nella performance di poesia visiva al Teatro Metastasio dal titolo “La pelle scorticata”, per la regia di Massimo Luconi. Nella messa in scena assisteremo ad un Malaparte approdato sull’isola di Lipari negli anni del fascismo convinto di essere come Ulisse alla corte di Eolo. In questo clima onirico e fantasmagorico Isgrò chiuderà il percorso prendendo le sembianze dello scrittore ma recitando in siciliano. Si preannuncia una performance dall’alto contenuto poetico, nella quale si assisterà ad una commistione di immagini, parole e canto. La performance è gratuita e si possono prenotare i posti al numero 0574/608537.
Quella di Emilio Isgrò è una provocazione in grado non solo di valorizzare lo scrittore pratese, le cui peripezie sono ben note al pubblico, ma piuttosto di ridare attenzione e importanza ai suoi scritti, sebbene cancellati. “La cancellatura” dice Isgrò “non è una banale negazione ma piuttosto l’affermazione di nuovi significati: è la trasformazione di un segno negativo in gesto positivo”.
Chiara Mannocci