Un progetto pensato, in grande, per il coworking a Prato. Si chiama “Coworking Lab Prato“ ed è una creatura della “69 groove“, società pratese che si occupa di servizi legati all’intrattenimento. Come spiega Luca Moncada, uno dei titolari dell’azienda, “a differenza di altre realtà sul territorio pratese, il nostro è un progetto completamente dedicato al coworking e forse anche per questo ha riscosso subito un certo interesse tra imprenditori, possibili utenti e istituzioni”.
Alla “69 groove” avevano un’idea precisa del coworking, “sulla falsariga di Milano ma calato nella nostra realtà” spiega Moncada. Così hanno sviluppato l’idea, creato il piano finanziario, individuato alcune papabili sedi e nel frattempo fatto girare la voce.
Quarantotto postazioni di lavoro, una grande sala convegni, una sala riunioni e altro ancora. Con un preciso obbiettivo, come si legge sulla pagina Facebook del progetto, realizzare “un multi ufficio dove menti brillanti e creative, piene di entusiasmo e di passione, di coraggio e di fantasia, possano aiutarsi, collaborare, competere e allo stesso tempo contaminarsi in modo “naturale”, creando così nuove aziende e nuove idee per diventare sempre più grandi“.
“Chiunque si sia sentito spiegare il nostro progetto ne è rimasto entusiasta – prosegue Moncada – tra questi due imprenditori pratesi, uno legato al tessile e l’altro alle costruzioni, che adesso fanno parte del progetto. Un progetto – aggiunge – che comporta un notevole sforzo finanziario, viste le sue dimensioni e la sua complessità, e per questo stiamo cercando di attrarre altri soggetti interessati”.
Moncada ha anche individuato alcuni edifici, ben serviti dal punto di vista dei servizi, in cui potrebbe sorgere il “Coworking Lab Prato”. “Siamo a questo a punto – spiega Moncada – una volta raccolto l’interesse degli imprenditori e di circa quindici professionisti pronti ad occupare le postazioni di lavoro, siamo passati alle istituzioni”.
La prospettiva sembra infatti quella inserire “Coworking Lab Prato” in un contesto pubblico o quasi. “Diciamo che a Prato ci sono molti immobili del Comune con le quattro frecce, per così dire – spiega il titolare della “69 groove” – stiamo cercando di capire se c’è una reale possibilità di un appoggio a livello territoriale per il nostro progetto”.
E se l’accordo non ci sarà, “Coworking Lab” sembra destinato a nascere lo stesso. “Noi abbiamo organizzato tutto nei minimi dettagli e siamo pronti a partire anche a primavera” conclude Luca Moncada.
Tra piccole realtà e grandi progetti, il coworking sembra davvero destinato ad entrare nel futuro di Prato.