Il Centro Pecci, in collaborazione con il fotografo Andrea Abati, lancia una open call fotografica sull’alluvione e sulla mobilitazione che ne è seguita.
Chi per un motivo, chi per un altro, ogni pratese dotato di smartphone avrà la galleria piena di foto dell’alluvione e delle sue conseguenze. Il Centro Pecci cerca queste foto con l’obiettivo “di realizzare un diario per immagini di uno degli eventi più devastanti che ha investito la Toscana negli ultimi anni, colpendo gravemente abitazioni e aziende, trasformando il paesaggio, cambiando la quotidianità delle persone, distruggendo memorie personali e collettive. Attraverso questa call – si legge sul sito del museo di viale della Repubblica – si vuole raccontare l’evento da prospettive differenti e creare una testimonianza importante di ciò che è successo grazie al potere delle immagini di essere memoria tangibile del passato e patrimonio per il futuro”.
Non ci sono limiti di età e di conoscenza della fotografia per partecipare. Una selezione di immagini sarà effettuata dal dipartimento curatoriale del Centro Pecci in collaborazione con il fotografo Andrea Abati, e confluirà in uno slide show che sarà presentato da venerdì 15 dicembre presso gli spazi dell’Urban Center.
Le foto (massimo 5 foto in formato jpg o tiff, no pdf) possono essere mandate all’indirizzo [email protected] entro il 10 dicembre 2023 alle 23.00.
Il progetto sull’alluvione è realizzato insieme al fotografo Andrea Abati, fondatore di DryPhoto, che lavorato a lungo sulle trasformazioni del paesaggio architettonico industriale e sul mutamento del tessuto sociale della città. Le sue fotografie sono esposte al MAXXI, al Pecci, al MUFOCO, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nella Galleria Civica di Modena, alla Fondazione Malerba e in altre collezioni pubbliche e private.