Il Comune di Carmignano, insieme all’Associazione Fichi Secchi di Carmignano e alle Università di Firenze e Pisa, si mobilita contro il punteruolo nero, l’insetto cui si deve la moria di fichi degli ultimi anni in Italia.
“Si tratta di un progetto finanziato per adesso dal Comune di Carmignano con 14mila euro, ma che è stato selezionato dall’Università pisana per partecipare anche a un bando della Regione che, se vinto, garantirebbe un’equipe di ricercatori per due anni – si legge nella nota inviata ai giornali – E questo vorrebbe dire la svolta. Finora, infatti, poco o niente si sa di questo insetto nero della grandezza di uno scarafaggio, con lunghe ali affusolate e un punteruolo duro e aguzzo, se non che è la condanna di tutti i ficheti carmignanesi. E soltanto studiandolo si potrebbe arrivare a eliminarlo senza usare prodotti chimici e comprometterne i frutti”.
Il Punteruolo Nero (Aclees taiwanensis) è un insetto originario dell’Asia individuato in Italia nel 2005 e “dal centro Italia si sta rapidamente diffondendo nelle Regioni centro-settentrionali”, si legge in un rapporto di Coldiretti.
«Siamo qui per iniziare questo percorso di studio, unica via verso la salvezza dei ficheti – ha spiegato la professoressa Francesca Dani, del dipartimento di Biologia dell’ateneo fiorentino, referente del progetto assieme a Barbara Conti, sua omologa pisana -. Il problema finora sono sempre stati i fondi. Per uno studio approfondito sono necessarie risorse e strumentazioni, per questo speriamo di vincere il bando regionale. Nel frattempo ringraziamo il Comune per l’impegno profuso e l’Associazione Fichi Secchi per averci coinvolti. È una bella sfida. Di questo insetto non sappiamo nulla e lo scopo è testare attrattori per catturarlo».
Come ha spiegato l’assessore all’agricoltura Dario Di Giacomo, è impellente trovare una soluzione a questa piaga che mette in ginocchio una delle produzioni tipiche della tradizione carmignanese, il fico secco, per tutelare il quale è nata anche un’associazione presieduta ora da Azzurra Del Lucchese, una delle produttrici della prelibatezza locale. «Oggi abbiamo iniziato un percorso importante – aggiunge il sindaco, Edoardo Prestanti -. Dopo questo sopralluogo, il prossimo step è un nuovo ficheto con 50 piante trattate con prodotti non chimici quale tentativo di selezionarne uno che salvi gli alberi dal punteruolo. E nel frattempo dita incrociate per il bando regionale. Abbiamo bisogno di un aiuto sostanzioso perché da soli sarà difficile vincere la battaglia».
La produzione di fichi in Italia è in calo costante. Secondo uno studio di Coldiretti nel 1970 in Italia c’erano 40 mila ettari coltivati a fico, nel 2020 sono rimasti solo 2000 ettari. Il fico è una coltivazione che avviene sopratutto nelle regioni del Sud Italia. In Toscana si raccolgono 110 tonnellate l’anno (dati 2020) contro, per esempio, le 3276 tonnellate della Puglia, la regione dove se coltiva di più.
Carmignano è famosa per i suoi Fichi Secchi, inseriti tra i prodotti tipici toscani e noti fin dal 1400.