L‘Università per Stranieri di Siena e il Museo del Tessuto presentano i risultati del progetto di inclusione “Tessuti Sociali: percorsi conoscitivi per il Museo del Tessuto di Prato”, in cui Sociali sta per “Social learning, Allestimenti museale, Lingue, Interazioni”.
Il progetto di ricerca realizzato dall’Università per Stranieri di Siena in collaborazione col Museo del Tessuto, con i fondi “POR FSE 2014/2020 della Regione Toscana Asse A – Azione a.2.1.7, Bando per progetti congiunti di alta formazione attraverso l’attivazione di assegni di ricerca in ambito culturale” permetterà di aprire un nuovo percorso di visita in italiano semplificato, albanese, arabo, cinese e urdu.
Tra il 2020 e il 2022 sono state sviluppate azioni pilota per il coinvolgimento nella vita culturale del Museo di cittadini e famiglie di alcune comunità straniere particolarmente presenti sul territorio pratese, come quelle albanese, cinese, marocchina e pakistana, oltre ai video realizzati dagli studenti degli istituti superiori Gramsci Keynes, Livi e Copernico, e i prodotti digitali creati dall’Istituto Comprensivo Marco Polo, visibili sul sito del Museo alla pagina www.museodeltessuto.it/inclusivita/. Il dettaglio della ricerca, con i quattro distinti percorsi digitali di formazione in lingua italiana a partire dai contenuti del Museo, sono invece consultabili sul sito elil.it/tessutisociali/.
Il nuovo percorso digitale del museo funziona tramite la tecnologia QrCode, che consente la visita in totale autonomia grazie a testi e audio disponibili in italiano semplificato, albanese, arabo, cinese e urdu. Le voci che intervengono per raccontare il percorso espositivo del Museo sono degli stessi ragazzi che hanno preso parte al progetto e che si sono prestati ad attività di speakeraggio. I punti di ascolto riguardano la storia del Museo e dell’edificio Campolmi in generale, e le aree espositive Caldaia Cornovaglia, Sala dei Tessuti Antichi, Area Materiali e Processi, Prato Città Tessile e Prato e il Sistema Moda.
“Tessuti Sociali” intende favorire lo sviluppo delle competenze linguistiche e della consapevolezza interculturale, valorizzando i repertori linguistici dei possibili utenti stranieri del Museo del Tessuto: in questo senso è andata la prima parte delle ricerche, volta a capire le ragioni della scarsa partecipazione alle attività del Museo e di altre istituzioni culturali cittadine da parte del pubblico adulto straniero. Per la mostra “Turandot e l’Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba” sono state organizzate visite guidate dedicate alle comunità straniere residenti a Prato mentre, per la fase successiva, sono stati coinvolti gli studenti di alcune scuole della città e le loro famiglie, dalla scuola Primaria fino alla Secondaria di II grado per un totale di oltre 250 ragazzi.
Gli studenti dell’istituto Marco Polo hanno partecipato a incontri, visite guidate al Museo e alla mostra e laboratori didattici in classe al termine dei quali sono stati realizzati dei video con la tecnica dello Stop Motion per raccontare la loro esperienza: i bambini hanno scritto la storia, realizzato le scenografie e tutti i personaggi e hanno collaborato alla realizzazione degli scatti che, uniti, hanno composto l’animazione registrando le voci narranti in italiano e nella loro lingua madre.
Gli studenti delle superiori, frequentanti tre istituti scolastici diversi e appartenenti alle comunità albanese, cinese, marocchina e pakistana, hanno creato 4 video in lingua albanese, cinese, araba e urdu in cui invitano i loro coetanei alla visita del Museo utilizzando le proprie lingue madri e portando la testimonianza della propria comunità di appartenenza.
Il percorso museale digitale sarà messo a disposizione del pubblico a partire da lunedì 4 luglio.