Fino al 2 febbraio 2025, il Centro Pecci ospita “Satura”, la prima personale dedicata da un’istituzione all’opera dell’artista statunitense Louis Fratino (1993, Annapolis, MD).
«Nelle sue opere, attraverso un immaginario queer e omoerotico, Fratino aggiorna i grandi temi della storia della pittura – spiega il direttore del Centro Pecci e curatore della mostra Stefano Collicelli Cagol – dal ritratto, al paesaggio, al nudo, alla natura morta, interrogandone la validità nel XXI secolo. La mostra guarda in particolare all’influenza che la tradizione artistica, letteraria e cinematografica italiana del Novecento ha avuto sull’artista. Con un formidabile talento pittorico e compositivo, Fratino risveglia i sensi di chi si confronta con le sue opere. In mostra sono raccolti i dipinti, disegni, sculture, litografie e quaderni di schizzi».
“Satura” si compone di una serie di sculture, oltre 30 dipinti e più di 20 opere su carta tra disegni e litografie, dando la possibilità di approfondire la ricerca dell’artista attraverso lavori esistenti e altri di nuova produzione. In occasione di Satura, Fratino presenta infatti dodici nuovi dipinti di dimensioni diverse caratterizzati da scenografie suntuose, paesaggi, nature morte, ambienti domestici, ritratti e momenti di intimità.
“Questo nucleo pittorico inedito – si legge nella presentazione – consente un ulteriore approfondimento dei temi tipici della sua produzione, come il corpo nudo disteso, il ritratto di famiglia, la natura, l’erotismo e il sesso, mettendo in luce motivi da sempre presenti nell’opera di Fratino, sin dai suoi primissimi lavori. Trattati ogni volta in modo diverso, questi soggetti costituiscono fonte di ispirazione ricorrente per Fratino e per la sua indagine sulla rappresentazione della bellezza. Accanto a questa selezione, la mostra include otto album di schizzi che permettono al visitatore di scoprire la pratica dell’artista, in particolare portando in luce come il disegno sia sostegno e ispirazione per la composizione pittorica”.
“La parola satura – continua la nota – rimanda alla dizione latina ‘Satura Lanx’, un piatto da portata riempito con diverse primizie pensato per essere offerto agli Dei, da cui discende il genere letterario, caratterizzato da una varietà di stili. In italiano, la parola significa sia letteralmente che metaforicamente ‘essere pieni’. Entrambe le accezioni, italiana e latina, sembrano richiamare la ricchezza di colori, l’opulenza materica e la diversità di media esplorati dall’arte di Fratino”.