È morto Giuliano Gori, imprenditore, collezionista e mecenate pratese famoso in tutto il mondo per aver creato il parco-museo di arte ambientale della Fattoria di Celle (Pistoia).
«Con Giuliano Gori se ne va il Novecento dell’arte della nostra città e della sua relazione con il mondo – dichiarano il sindaco di Prato Biffoni e l’assessore alla cultura Simone Mangani -. Imprenditore, innovatore, amante riamato degli artisti e delle artiste, ha fatto della storica Fattoria di Celle il prototipo italiano dell’arte ambientale grazie all’intuito, alla capacità di sperimentare, alla sapienza nell’interpretare le possibilità che un luogo immerso nella natura poteva offrire. Lewitt, Cecchini, Burren, Barni, Corneli e mille altri hanno lavorato con lui e per lui in una relazione feconda e unica. Assieme a Bertini è stato decisivo per l’arrivo di Henry Moore a Prato e ancora nel 2012 grazie a lui la collezione pubblica del Museo di Palazzo Pretorio si arricchisce della donazione Lipschitz. Socio fondatore del centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, capostipite di una famiglia innamorata dell’arte contemporanea, Giuliano Gori è stato esempio inimitabile e libero. Ai figli, ai nipoti, ai familiari tutti un pensiero e un abbraccio».
«Un pensiero grato e riconoscente va a Giuliano Gori per quanto ha fatto per la città e per la Chiesa di Prato – ha detto il vescovo di Prato Giovanni Nerbini – è stato non solo un grande collezionista d’arte, ma un mecenate che ha contribuito a rendere unica la nostra Cattedrale». A Giuliano Gori si deve infatti anche il nuovo presbiterio del Duomo di Prato, realizzato da Robert Morris nel 2001, e la donazione al Museo Opera del Duomo di una testa di un crocifisso ligneo del 1200. «Sfogliando il catalogo di un’asta vidi che in vendita c’era questa antica opera – racconta Claudio Cerretelli, già direttore del Museo dell’Opera del Duomo – e riconobbi la testa del Crocifisso antico della Cattedrale, di cui se ne erano perse le tracce. Per noi sarebbe stato impossibile acquistarla, così ci rivolgemmo a lui, che da appassionato d’arte e amante della città, acconsentì a comprarla e a donarla alla collezione del Museo. Gliene saremo sempre grati».
«Ci sono uomini che con la loro passione, la loro generosità, la loro intelligenza riescono a costruire esperienze di bellezza e creatività che diventano patrimonio di tutti. Giuliano Gori, geniale ideatore della straordinaria collezione d’arte ospitata nella Fattoria di Celle a Pistoia, è stato uno di questi – ha commentato il presidente della Toscana Eugenio Giani – Fin dagli anni ‘70 Gori fu protagonista di questa straordinaria esperienza, invitando a realizzare opere d’arte artisti di livello internazionale e grazie a lui la Toscana ha potuto ospitare una delle esperienze di land art più importanti in Europa».
«Giuliano Gori – ricorda da parte sua l’assessore Stefano Ciuoffo – ha saputo unire le qualità del grande uomo d’impresa con quelle dell’appassionato d’arte, accompagnando la sensibilità per i nuovi linguaggi del contemporaneo con la valorizzazione dei contesti ambientali chiamati a sposarsi con le creazioni degli artisti».