“Servono strumenti straordinari, è urgente un intervento legislativo da parte della Regione Toscana che consenta, da ora in poi, di intervenire nell’alveo dei corsi d’acqua per la rimozione di materiali perché deve essere garantita capienza e profondità proprio allo scopo di fronteggiare in modo efficace gli eventi atmosferici che potranno verificarsi anche in futuro”.
Un vero e proprio appello, quello che Guglielmo Bongiorno (Cantagallo), Primo Bosi (Vaiano) e Giovanni Morganti (Vernio) rivolgono al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e a tutta l’assemblea regionanale dopo l’alluvione del 2 novembre che ha devastato la Val di Bisenzio.
Chiedono un intervento rapido con strumenti straordinari. “Siamo di fronte ad uno scenario nuovo anche se prevedibile, visti gli effetti del cambiamento climatico in corso, e il nuovo scenario impone interventi e provvedimenti improntati ad un paradigma diverso rispetto ad un passato che evidentemente non avremo più – spiegano gli amministratori – Questo è il motivo per cui chiediamo alla Regione Toscana di intervenire dal punto di vista legislativo sulla gestione di tutti i corsi fluviali di qualsiasi tipo e natura”.
“È urgente e necessario che alla manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua sia estesa la possibilità di intervenire per le ricalibrature in alveo per la rimozione del materiale affinché la profondità e la capienza del letto possa affrontare gli eventi che da ora in avanti potranno presentarsi sulle nostre aree – è l’appello di Bongiorno, Bosi e Morganti – Siamo consapevoli dei costi e dell’impegno che questa attività rappresenta, ma deve essere una priorità per la politica regionale fare interventi in montagna, nei corsi fluviali nei quali si verifica un trasporto solido importante, con nuovi metodi e una nuova normativa.