Mai come quest’anno l’assenza dei fuochi d’artificio per l’8 settembre è pesata in chi scrive. La sfilata del Corteggio, l’estate che non vuole andarsene, le persone sorridenti che si incontrano o addirittura si ritrovano. Tutto quanto, la sera dell’8 settembre 2023, lasciava presagire una serata spettacolare e da ricordare. E siamo sicuri che tutto sia stato organizzato nel migliore dei modi. Eppure, senza fuochi d’artificio, si torna a casa un poco delusi. Come se la festa di quest’anno, dopo anni allucinanti e deprimenti, alla fine non avesse avuto il finale che merita.
Forse perché i fuochi d’artificio sono talmente vistosi e imponenti che costringono chiunque a fermarsi e a condividere quel momento con chi hanno accanto, che sia un parente, un amico o un estraneo non ha importanza. Sono un momento di meravigliata sospensione da tutto quanto ci sta intorno; sono attimi e colori che svegliano i bambini nei passeggini e i nonni sul divano (non se la prendano gli amici a quattro zampe), che ti accompagnano verso casa quando sono finiti, che ben dispongono (quasi) sempre, anche se sono sempre meglio quelli dell’anno precedente. E come sono vere quelle lamentele sui fuochi fatti troppo tardi, sul fatto che erano più brutti o più belli l’anno scorso e che ne siamo così convinti che finiamo per scriverlo sui social, e qualche giornale ci scrive pure un articolo sopra. Quelle lamentele sono l’8 settembre stesso, insieme alla meraviglia negli occhi di chi guarda in alto per dieci minuti. Perché la città è in festa. Gioia o indignazione che sia, i fuochi d’artificio sono condivisione, sono un momento laico per sentirsi tutti parte di qualcosa. E visto che si vedono da lontano, sono anche un modo per far capire a chiunque stia guardano che oggi si festeggia la città di Prato, e guarda un po’ che fuochi ti spariamo sopra il Duomo!
Migliaia di persone ogni anno si riversano in centro storico per vivere la festa della propria città, per godersi la serata, la cena o la passeggiata, che è ancora estate anche se siamo tornati a lavorare e l’autunno non si vede nemmeno da lontano. Ma senza fuochi d’artificio, chi ricorderà gli 8 settembre a venire? Solo i fortunati dentro il recinto di piazza Duomo, probabilmente. Per tutti gli altri pratesi in festa, ci saranno solo tamburi e musica in lontananza.