Una mostra unica nel suo genere, con oggetti di tutte le epoche provenienti da tutto il mondo. “L’albero degli zecchini, moneta e mezzi di scambio alternativi: dalle origini a un futuro da comprendere” è il titolo della mostra ospitata da Palazzo Pretorio – nelle sale del Monte dei Pegni – fino al 19 novembre.
Curata da Angela Orlandi, mette insieme alcune collezioni di prestigio (Banca d’Italia, Collezione Bernocchi, Archivio Datini) per una mostra che è la prima del suo genere in Italia: raccontare l’evoluzione del denaro nella storia, dal baratto alle carte di credito passando per mezzi di scambio, monete e molte altre forme alternative al denaro come lo conosciamo noi.
Per la prima volta, la Banca d’Italia fornisce una collezione su quella che può essere definita “La moneta prima della moneta”: un’ampia esposizione di manufatti che anticipano, in culture di vari continenti, l’arrivo della moneta che coincide invece con l’avvento di Carlo Magno e con lo statere in mostra (VI-IV secolo A.C.). Conchiglie, armi, gioielli di ogni continente raccontano come il concetto di denaro e di scambio ci accompagni dall’alba dei tempi.
In mostra c’è anche la collezione dell’imprenditore pratese Mario Bernocchi, celeberrimo collezionista di Fiorini d’oro di Firenze, la moneta che testimoniò la potenza dell’economica toscana del ‘200, al quale si lega l’altro importante contributo alla mostra, quello del Fondo Datini, l’archivio mercantile medievale più grande al mondo. Alla ricchezza del fondo Datini si devono gli esempi in mostra dei primi strumenti di pagamento alternativi: lettere di cambio, assegni bancari, ordini scritti collocabili tra XIV e XV secolo e uno straordinario campionario tessile del ‘300.
In mostra c’è infine anche la prima banconota al portatore, coniata in Italia dal Regno di Sardegna nel 1746. Si arriva poi fino ai giorni nostri, ai bancomat e ai bitcoin grazie al contributo video realizzato dall’Università di Firenze dedicato proprio alle monete immateriali.
Non è un caso che una mostra del genere venga ospitata a Prato. Coincide infatti con la LIV Settimana di studi della Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” dal titolo “Mezzi di scambio non monetari. Merci e servizi come monete alternative nelle economie dei secoli XIII-XVIII” che proprio in questi giorni, fino al 18 maggio al Politeama, richiamerà studiosi della materia provenienti da tutto il mondo.