«Che bellissima creatura: augurategli buona fortuna», dice Fantastic Mr. Fox ai suoi compagni di viaggio, nel film di animazione di Wes Anderson, quando incontra il lupo. Dobbiamo (re)imparare a conoscere il lupo e a non averne paura. In Toscana sono sempre più frequenti gli avvistamenti di lupi vicino alle aree antropizzate: non ultimo, gli ultimi giorni di marzo, in un vivaio a Casale, a Prato.
La Regione ha attivato un numero specifico per segnalarne la presenza vicino alle abitazioni e un coordinamento che sarà punto di riferimento per gli allevatori con l’obiettivo di mettere in campo tutte le azioni possibili di prevenzione e mitigazione.
Eppure il lavoro principale da fare dovrebbe essere culturale: ad oggi non esiste nessun problema reale per la sicurezza delle persone rispetto alla presenza dei lupi, ma – specialmente sui social network – si diffondono le paure, frutto di scarsa conoscenza e di una disinformazione da sempre legata a questo predatore, da sempre raccontato come il “cattivo” delle favole.
Nell’ultimo secolo in Italia non sono stati riscontrati casi di aggressioni mortali ai danni di essere umani ed in generale il lupo non vede la nostra specie come preda ma piuttosto come qualcosa da cui stare alla larga.
«Non devono destare eccessive preoccupazioni per la propria sicurezza gli avvistamenti occasionali di lupi nei pressi di giardini o abitazioni specie in località circondati dal verde – ci racconta Daniele Ecotti dell’associazione “Io non ho paura del lupo” – Questo genere di incontri rientrano oggi nella normalità e devono essere affrontati con la giusta attenzione che va riservata all’incontro con qualsiasi animale selvatico».
L’associazione “Io non ho paura del lupo” è una realtà che opera sul territorio nazionale per assicurare la conservazione del lupo attraverso la coesistenza con le attività dell’uomo.
«È importante informare maggiormente i cittadini allo scopo di evitare comportamenti errati che possano attirare involontariamente lupi e altri animali selvatici nei pressi delle abitazioni – spiega Ecotti – scarti alimentari, rifiuti e cibo per animali domestici non devono essere lasciati in luoghi accessibili alla fauna selvatica».
Di qualche settimana fa è la notizia di un lupo avvistato in Toscana che – si è scoperto in seguito grazie ad accertamenti delle autorità competenti – andava a mangiare le crocchette di un’oasi felina: tolte le crocchette, il lupo non è si è più fatto vedere.
«I cani devono essere custoditi correttamente e mai lasciati liberi di vagare, un fenomeno questo molto frequente – precisa Ecotti – Il cane può essere scambiato (oltre che per preda) anche per un nemico dal lupo, all’interno del proprio territorio».
L’associazione “Io non ho paura del lupo” ha stilato un’interessante vademecum informativo all’interno del quale trovare tante risposte alle domande più comuni che riguardano il lupo: per scoprire come vive, come si comporta e come relazionarci con esso. Sono quaranta pagine e sono sicuramente il primo passo per imparare imparare a conoscere il lupo. Perché il lupo è un elemento fondamentale per il nostro ecosistema e va tutelato senza paura e, come Fantastic Mr. Fox, “dobbiamo augurargli buona fortuna”.