Mauro Moriconi, artista contemporaneo di Poggio a Caiano, è riuscito a far arrivare due delle sue opere a Kiyv e Teheran grazie ai rapporti di collaborazione instaurati con le persone del luogo.
Due opere di Moriconi della serie “Tondi” sono arrivate in Ucraina e in Iran sfidando, come ci scrive l’artista, “i regimi dittatoriali e la guerra”. Una delle opere installate a Kyiv è in un palazzo accanto al quale i missili continuano a cadere, e la situazione a Teheran non è migliore: una delle opere installate si trova in piazza della Libertà (Azadi square), nella capitale iraniana, vicino alle quali continuano le impiccagioni di persone ree solo di aver partecipato alle manifestazioni che si tengono nel paese dalla morte di Jina Mahsa Amini il 16 settembre 2022.
«La maggior parte dei luoghi prescelti per il posizionamento delle opere è infatti presidiata dalle forze dell’ordine in maniera pesante o, nel caso degli scatti realizzati a Kiev, assai prossima ai siti presi di mira dalle azioni della artiglieria russa – ci scrive Mauro Moriconi – I collaboratori che vi si sono recati e intrattenuti nella ricerca dello scatto perfetto che testimoniasse la loro impresa hanno corso rischi elevati per condurre tale opera di sensibilizzazione attraverso la mia arte».
«È stato possibile infatti collocare alcuni lavori nella città di Teheran, ed una in particolare nella famosa Piazza Azadi, sulla torre che svetta al suo centro come simbolo della città – continua Moriconi – L’opera nasce dalla fusione di un mio lavoro con il “Bacio” di Klimt, ed esprime un messaggio di libertà in un momento in cui il governo inasprisce la attività di repressione delle proteste a livello nazionale. Il Tondo ritrae un uomo e una donna nell’atto di baciarsi. I loro volti non sono oscurati e la donna non indossa il velo – un atto di sfida ancora più esplicito che si riferisce al presunto crimine che ha scatenato in primo luogo le proteste in Iran».
«Altre opere sono invece esposte in Ucraina, e popolano luoghi simbolo del paese come l’Arco dell’amicizia dei popoli a Kiev, opera che fu donata a suo tempo dalla Russia all’Ucraina – conclude l’artista di Poggio a Caiano – In questo caso il lavoro collocato sull’arco raffigura un mondo surreale tinteggiato dei colori della bandiera ucraina».